Covid-19 Campania e Toscana cambiano colore: zona rossa – di Giuseppe Careri

Covid-19 Campania e Toscana cambiano colore: zona rossa – di Giuseppe Careri

“Tanto tuonò, che infine piovve”! Dopo giorni di polemiche, liti, ispettori inviati in Campania, il Ministro della Sanità Roberto Speranza, dopo una riunione infuocata con il Comitato Tecnico Scientifico e l’Istituto Superiore di Sanità, ha firmato il decreto che stabilisce, a partire da Domenica 15 novembre, il passaggio alla Zona rossa di Campania e Toscana, mentre a quella arancione finiscono Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia e Marche. Lazio, Veneto, Trento, Molise e Sardegna, invece, restano in zona gialla.

Il passaggio alla Zona rossa di Campania e Toscana, e quelle passate alla Zona arancione, hanno provocato, come prevedibile, scontento, sia pure moderato da parte di alcuni Governatori, e polemiche molto accese in altri. Fedriga, Governatore del Friuli Venezia Giulia, si è dichiarato sorpreso per il passaggio della sua Regione in Zona arancione dopo le restrizioni attuate dalla sua giunta regionale. Così pure Giani, Governatore della Toscana, si dice “sorpreso e amareggiato perché i dati in Toscana stavano migliorando”.

Ben più incisiva e arrabbiata la protesta del Governatore della Campania De Luca che in una dichiarazione televisiva sui social, Corriere tv e agenzie di stampa ha dichiarato: Alla lista degli sciacalli si è aggiunto ieri un nome illustre, di un eminente esponente politico campano, tale Luigi Di Maio. Ho detto a qualche esponente del Pd che se bisogna stare al Governo con questi personaggi, per quello che mi riguarda, sarebbe meglio mandare a casa il Governo”.

Immediata la reazione del Ministro degli Esteri e uomo di punta dei Cinque Stelle Luigi Di Maio che ha così reagito: Sembra che De Luca abbia improvvisato una sceneggiata napoletana rifiutando ogni aiuto del governo, dai militari al supporto di medici e ospedali alla Protezione civile. Sembra che per lui in Campania vada tutto bene e non servano aiuti, Il problema è che a pagare saranno i campani”. L’Istituto Superiore di Sanità, dopo l’ultima riunione di venerdì, ha lanciato un appello ai cittadini di evitare le uscite da casa il più possibile, e poi di non incontrare persone che non facciano parte del proprio nucleo familiare.

L’appello dell’Istituto Superiore di Sanità si è reso necessario dopo gli ultimi report sui contagi e la pubblicazione dell’indice di contagio RT ancora al disopra di 1,43. Giovanni Rezza, attuale Direttore della Prevenzione presso il Ministero della Salute precisa, però, che potremo stare più tranquilli quando l’indice calerà sotto l’1.  Attualmente la Toscana ha l’indice RT più alto, 1,80, mentre il più basso è quello della Sardegna che  è 1.

Nelle ultime 24 ore ci sono stati, infatti, oltre 37 mila nuovi positivi colpiti da Coronavirus, con oltre 227 mila tamponi, 20 mila in meno del giorno precedente; i decessi sono stati 544 per un totale di quasi 44 mila 683 persone. Il totale generale dei positivi, compresi i decessi e i guariti, ha ormai raggiunto la cifra di 1 milione e 145 mila persone. Infine, sono 76 i positivi in più ricoverati in terapia intensiva nelle ultime 24 ore, per complessivi 3.306 malati.

Permane difficile, dunque, la situazione generale di contagi e ricoveri. Per diminuire il numero dei malati da Covid-19 nelle terapie intensive, il Governo ha affidato alla struttura del Commissario Arcuri il compito di reperire un certo numero dei cosiddetti Covid-Hotel per il ricovero dei malati con patologie lievi, non significative. Del resto le immagini di ogni giorno ci parlano di ambulanze che sostano fuori dell’Ospedale Cutugno di Napoli, e in tante altre città, con malati e bombe di ossigeno che aspettano ore di avere un ricovero all’interno dell’ospedale.

E poi ci sono gli “irriducibili” che ancora ieri si sono riversati nelle piazze, nel lungomare e nei ristoranti della città partenopea per “assaporare” l’ultimo aperitivo nell’ultimo giorno di libertà prima dell’entrata in vigore della Zona rossa.

In altre città come Roma c’è stato uno schieramento di forze dell’ordine per evitare ogni possibile assembramento, con poliziotti in moto che ripetevano ai cittadini le regole da rispettare. Inoltre, sempre a Roma, le forze dell’ordine hanno controllato l’afflusso dei cittadini nelle zone da loro abitualmente frequentate. In altre città del nord si è vietato di togliere la mascherina anche per i fumatori accaniti. Insomma uno sforzo collettivo necessario per debellare finalmente la pandemia ormai arrivata a livelli insostenibili. Manca l’ultimo atto, quello del vaccino che sembra in arrivo alla fine di gennaio. Con un po’ di ottimismo diciamo: Ce la faremo!

Giuseppe Careri