Covid: l’Italia divisa in tre aree a rischio – di Giuseppe Careri

Covid: l’Italia divisa in tre aree a rischio – di Giuseppe Careri

Dunque, da oggi, l’Italia sarà divisa in tre scenari regionali validi fino al 3 dicembre, salvo modifiche possibili in caso di contagi e parametri modificati in questo periodo. La stesura del Dpcm è stata, come sempre, una decisione sofferta e attraversata da contrasti soprattutto con le regioni dichiarate rosse.

L’Italia è quindi colorata con il rosso, arancione e giallo, dal più alto rischio, il rosso, allo scenario giallo il meno critico in base all’’indice di contagio RT e ai 21 parametri previsti dall’accordo Governo Regioni.

Per tutto il paese è previsto il divieto di uscire dalle 22 alle 5 di mattina, salvo per particolari ragioni di salute, lavoro e urgenza.

Nello scenario rosso sono state inserite la Lombardia, il Piemonte, Calabria e Valle d’Aosta. In queste regione è stata decisa la chiusura di Teatri, Cinema, Musei e Mostre; chiuse anche le palestre e le attività di sale giochi, sale scommesse, bingo anche nelle tabaccherie. Attività motoria solo intorno alla casa.

Negozi tutti chiusi tranne alimentari, farmacie, edicole, tabaccherie, parrucchieri e barbieri. Chiusi i centri estetici. Bar e ristoranti chiusi 7 giorni su 7; consentiti solo per asporto e consegne a domicilio.

Mezzi di trasporti operativi, persone a bordo solo al 50%, fatta eccezione per quelli scolastici. Vietati gli spostamenti in altre regioni e da un comune all’altro, salvo per esigenze di lavoro, salute e studio. Per la scuola è stato deciso la didattica a distanza dalla seconda media. Chiuse le Università, salvo specifiche eccezioni.

Scenario arancione: vi sono confluiti Puglia e Sicilia. In queste due regioni è prevista la chiusura di Musei e Mostre; così pure chiuse piscine, palestre, teatri. Sospensione di attività di sale giochi, sale scommesse, bingo e slot machine anche nei bar e tabaccherie. Chiusura dei centri commerciali nei week end ad eccezione di farmacie, alimentari, tabaccherie ed edicole al loro interno. Chiusura di Bar e ristoranti 7 giorni su 7; consentito però asporto fino alle 22. Niente restrizioni per consegna a domicilio. Didattica a distanza per le scuole superiori, fatta eccezione per gli studenti con disabilità. Chiuse le Università salvo attività per le matricole.

Vietati spostamenti in entrata e in uscita da una regione all’altra e da un comune all’altro, ad eccezione per motivi di lavoro, salute e studio.

Nell’area gialla confluiscono tutte le altre regioni. Restano chiuse piscine, palestre, teatri, cinema. Sospensione di attività di sale gioco, sale scommesse, bingo e slot machine anche nei bar e tabaccheria. Aperti i centri sportivi

Chiusura dei centri commerciali nei giorni festivi e prefestivi, ad eccezione di farmacie, presidi sanitari, alimentari tabaccherie ed edicole al loro interno.

Chiusi fino alle 18 bar e ristoranti. L’asporto è consentito fino alle ore 22. Niente restrizioni per la consegna a domicilio.

Didattica a distanza per le scuole superiori fatta eccezione per gli studenti con disabilità. Chiuse le Università salvo alcune attività per matricole. Infine riduzione fino al 50% per il trasporto pubblico, ad eccezione di quelli scolastici.

Come si può dedurre dalle restrizioni adottate dal nuovo Dpcm, si tratta di un lavoro particolarmente difficoltoso che ha visto alcuni Presidenti di Regioni insoddisfatti per quanto deciso dal Governo. Del resto la situazione epidemica è sempre più aggressiva. Ieri ci sono stati 34.500 positivi con la cifra record di 445 decessi. I tamponi sono stati 220 mila e 99 sono i positivi aggiunti alle terapie intensive. Dall’inizio della Pandemia in Italia hanno contratto il virus quasi 800 mila persone.

Nella conferenza stampa del Ministero della Salute il direttore della prevenzione Gianni Rezza ha dichiarato: “Si lavora su indicatori come incidenza, Rt, occupazione posti letto: se c’è un regione con apparentemente pochi casi e ha alta occupazione terapie intensive, quella è una regione in sofferenza . Sono dati che vanno letti nella loro interezza. Dati che fanno riferimento a incidenza, Rt e resilienza”.

 Il comitato tecnico scientifico e il Ministro della Salute Roberto Speranza, vigileranno sull’andamento dei contagi e dei parametri che nel corso dei giorni potrebbero cambiare e quindi, modificare la presenza di una regione in un’altra.

E’ quanto sperano le regioni rosse, ma nella barca ci siamo ormai tutti, e tutti dobbiamo remare nella stessa direzione, per evitare il collasso delle strutture sanitarie e anche il collasso dell’economia.

Giuseppe Careri