Pandemia tra nuove misure e ultrà- di Giuseppe Careri

Pandemia tra nuove misure e ultrà- di Giuseppe Careri

Dopo una lunga, difficile e tormentata riunione notturna tra il Governo, le Regioni e i rappresentanti dei Comuni, ieri alle 13.30 il Presidente del Consiglio ha illustrato in una conferenza stampa a Palazzo Chigi il decreto delle nuove misure restrittive in vigore dalle 24 del 26 ottobre.

Nell’illustrare la manovra, il Presidente del Consiglio ha dichiarato: “Gli ultimi dati epidemiologici che abbiamo analizzato non ci possono lasciare indifferenti. L’analisi segnala una rapida crescita con la conseguenza che lo stress sul sistema sanitario nazionale ha raggiunto livelli preoccupanti. Dobbiamo proteggere insieme salute ed economia”.

Le nuove misure annunciate da Giuseppe Conte tendono a contenere il più possibile i contagi, aumentati negli ultimi giorni a livelli ormai insostenibili. Nella giornata di ieri, infatti, ci sono stati 21.373 nuovi positivi con 161.880 tamponi, 15 mila in meno del giorno precedente. I morti sono stati 128 per un totale di 37.338 decessi. Le regioni più colpite sono la Lombardia con oltre 5 mila contagi, poi la Campania di De Luca con 2.590 contagi e il Piemonte con 2287 positivi.

Nel decreto le attività di ristorazione, tra cui bar, pub, ristoranti, gelaterie e pasticcerie sono consentite dalle 5 alle 18. Sono permesse solo 4 persone sedute al tavolo, salvo se conviventi. Dopo le 18 è vietato consumare cibo e vivande in luoghi aperti. L’orario della ristorazione ha richiesto molto tempo per l’opposizione delle Regioni di accettare la chiusura dei ristoranti alle ore 18. Il compromesso è stato di tenerli aperti anche la domenica e i giorni festivi.

Poi è il turno della scuola: il primo ciclo d’istruzione, elementari e medie, rimane in presenza, mentre le superiori potranno adottare la didattica a distanza al 75%. L’orario di entrata è non prima delle ore 9 ed è possibile effettuare turni di pomeriggio. Sospesi i viaggi di studio e le gite scolastiche.

Sono poi sospese le attività di palestre, piscine, centri natatori, centri benessere e centri termali, ad eccezione di quelli con presidio sanitario obbligatorio. Sospese altresì le attività che abbiano luogo in sale da ballo e discoteche anche all’aperto.

Vietate le feste in luoghi all’aperto o al chiuso anche in conseguenza di cerimonie civili e religiose. Vietate le sagre e le fiere. Sospesi convegni e congressi ad eccezioni di quelli che si svolgono in modalità a distanza.

Aperti i musei a condizione di evitare assembramenti. Sospesi gli spettacoli aperti al pubblico, nei teatri, sale concerto e sale cinematografiche.

Così pure sono sospesi gli eventi e le competizioni sportive individuali e di squadra svolte in luogo pubblico e privato. Chiusi gli impianti di sci salvo per i professionisti.

Naturalmente ci sono stati scontri anche tra Ministri per salvaguardare l’attività del proprio Ministero. Le misure intraprese in questo decreto del Presidente del Consiglio sono comunque il risultato di un compromesso volto a raggiungere lo scopo di scongiurare in futuro l’aumento dei contagi e quello dei morti e di salvaguardare le terapie intensive dal collasso.

Del resto non ci consola nemmeno quello che accade intorno a noi. In Francia ci sono stati 52 mila contagi e la Spagna ha dichiarato lo stato di emergenza. Sanchez ha proclamato il coprifuoco in tutta la Spagna, escluse le isole canarie, dalle 23 alle 6 di mattina per 15 giorni, ma ha già dichiarato che intende prolungarlo fino al 9 maggio.

E’ coprifuoco anche in Italia dalle ore 23, o dalle 24, nelle regioni della Campania, della Lombardia, Lazio, Piemonte e Sicilia.

Coprifuoco che ha scatenato la violenza di ultrà violenti e destra estrema al centro di Napoli e di Roma, dove ci sono stati scontri e tafferugli che hanno causato il ferimento di alcuni uomini delle forze dell’ordine e arresti tra i dimostranti. Sassi, bottiglie molotov, pietre lanciate dagli estremisti di destra che hanno incendiato cassonetti e condotto una battagli simile alla guerriglia.

Sul fronte economico, il consiglio dei ministri si riunisce per decidere gli indennizzi che saranno assegnati a tutti coloro che sono stati costretti a chiudere i loro esercizi. L’indennizzo, secondo quanto dichiarato dal Ministro dell’Economia Gualtieri, sarà versato direttamente sull’Iban delle imprese.

In definitiva il governo tenta una iniezione di fiducia rivolto ai cittadini e a tutte le imprese danneggiate quasi irrimediabilmente dal coronavirus, con la speranza che le ultime misure varate raggiungano il risultato sia per la salute che per l’economia.

Giuseppe Careri