I piromani e la Protezione civile – di Giuseppe Careri

I piromani e la Protezione civile – di Giuseppe Careri

Nelle immagini trasmesse dal Tg1 si vede un uomo su una vespa che percorre un tratto di una strada provinciale di Sarno, in provincia di Salerno. Dopo qualche centinaio di metri l’uomo si ferma sul ciglio della strada, prende un accendino e dà fuoco alla paglia di un’area protetta della costa. Il piromane è stato prontamente arrestato dalle forze dell’ordine grazie alle telecamere di sorveglianza piazzate dall’altro lato della strada provinciale.

E’ uno dei tanti incendi che ogni anno devastano i nostri boschi per i motivi i più disparati: dallo sfruttamento dei terreni incendiati dai piromani, al mozzicone di sigaretta lasciato cadere nella sterpaglia, all’autocombustione. Pochi sanno ad esempio, che non bisogna parcheggiare la propria automobile con la marmitta ancora calda a contatto con l’erba secca. Ancora, non bruciare, senza le dovute precauzione, le stoppie, la paglia o residui agricoli che potrebbero sfuggire al proprio controllo.

Dal 15 giugno la Protezione Civile ha dato avvio alla campagna anti incendi boschivi che si protrarrà fino a metà settembre. A tutt’oggi sono 450 le richieste di intervento delle Regioni al Dipartimento della Protezione Civile per chiedere l’intervento della flotta aerea e degli elicotteri a supporto delle squadre di terra per lo spegnimento degli incendi.

Nel corso delle operazioni di supporto dei veicoli locali e delle squadre di terra, la flotta aerea ha operato sul fuoco per oltre 2.500 ore con oltre 12 mila lanci di acqua e liquido ritardante ed estinguente.

Grazie alla Sindaca facente funzione di Terracina Roberta Tintari che ha richiesto per tempo l’ausilio dei volontari della Protezione Civile e dei Vigili del Fuoco, che è stato possibile spegnere un grande incendio sulle montagne della piccola città.

C’è da rilevare, comunque, che in caso di incendi improvvisi, le prime unità chiamate ad operare sono le squadre di terra coordinate dalle Regioni. Ed allora entrano immediatamente in campo, già allertati, i volontari della Protezione Civile, Andrea, Luca, Alessandro, Emanuele e tanti altri, che con i loro attrezzi e le loro pompe iniziano le operazioni di spegnimento. Sono giovani e meno giovani che concorrono con i loro interventi alla salvaguardia e alla conservazione del patrimonio boschivo del nostro paese.

Gli stessi ragazzi, del resto, che parteciparono qualche anno fa alla tragedia di Rigopiano, il resort che crollò seppellendo decine di persone e che li vide tra i detriti alla ricerca di eventuali feriti da salvare.

Ragazzi e non, che si prodigano con sacrificio personale mettendosi a disposizione di un servizio civile, come hanno fatto generosamente i medici, gli infermieri e il personale sanitario che si è impegnato e sacrificato negli ospedali e nelle Rsa nel tentativo di salvare vite umane.

Come sa bene ognuno di noi, l’inizio del 2020 è stato caratterizzato dalla pandemia del covid-19 che ha sconvolto le nostre abitudini e ha causato migliaia di morti e di contagi in Italia e in tutto il mondo.

Ma la pandemia non ha fermato le operazioni di soccorso in atto nel nostro paese, pronto a intervenire con la Protezione Civile in caso di alluvioni, terremoti, disastri idro-geologici, incendi dolosi.

Da sempre il nostro paese è un paese a rischio; rischi naturali ai quali occorre aggiungere quelli dell’uomo che rendono fragile il nostro territorio.

Prevenzione dei rischi, quindi, e operazioni di soccorso alle popolazioni colpite, sono le norme a cui si attiene la Protezione Civile in collaborazione con le Regioni e le autonomie locali.

Insomma, dietro gli incendi, i terremoti, le alluvioni  e i disastri ambientali, c’è la Protezione Civile che vigila, allerta e protegge le popolazioni da eventuali pericoli.

E’ il suo DNA naturale, la sua vocazione alla protezione del territorio e del prossimo. Con l’ausilio, a volte determinante, di tanti giovani ragazzi, tanti volontari che con spirito di sacrificio e abnegazione sono allertati di continuo per concorrere a salvare un bosco dall’incendio provocato da un piromane, ad aiutare un ferito, a collaborare tutti insieme per proteggere il territorio e soprattutto le persone colpite da un alluvione o da un terremoto.

La Protezione Civile è, come ormai si usa dire, una delle tante eccellenze del nostro bel paese.

Giuseppe Careri