Allarme focolai da nord a sud – di Giuseppe Careri

Allarme focolai da nord a sud – di Giuseppe Careri

Dopo i focolai scoppiati nel palazzo occupato della Garbatella e del San Raffaele a Roma con decine di contagi e 5 decessi, prontamente isolati, l’allarme si è poi spostato nel resto d’Italia. I focolai sono avvenuti a Reggio Emilia, Bologna, Bolzano, Genova, sulla nave in quarantena a Porto Empedocle; e poi Caserta e Reggio Calabria. Quello più grave è risultato il focolaio di Mondragone, in Provincia di Caserta, anche per i risvolti sociali degli occupanti una palazzina ex Cirio da parte di 49 migranti provenienti dalla Bulgaria.

Gli occupanti, malgrado la quarantena, la notte venivano reclutati dai “caporali” per andare nei campi a raccogliere frutta e verdura. Ciò ha scatenato la cittadinanza locale impaurita dal contrarre il contagio dai migranti che di giorno andavano per i negozi e i supermercati. E’ stato necessario l’intervento della polizia e dell’esercito per sedare gli scontri avvenuti sotto la palazzina occupata dai bulgari e i residenti di Mondragone. Al momento l’esercito, prontamente schierato ha evitato ulteriori scontri e isolato la zona dove nessuno può uscire od entrare, salvo i volontari, i medici e le forze dell’ordine.

Sugli ultimi focolai e sulla situazione generale della pandemia il Ministro della Salute Roberto Speranza ha dichiarato: I piccoli focolai segnalati nelle ultime ore ci dicono che la battaglia non è ancora vinta e che serve gradualità e prudenza nelle prossime settimane”

L’allarme, oltre per i focolai, continua anche per i contagi che dopo alcuni giorni di calo hanno ricominciato a risalire con 296 unità due giorni fa e 256 nelle ultime 24 ore per complessivi 239.960 positivi. I decessi fermi a 30 morti nella sola giornata di ieri per un totale di 34.708 decessi. Rimane alto il numero dei contagi in Lombardia dove i positivi sono stati 156, il 60% del totale.

Secondo dati elaborati dalla Johns Hopkins University, in tutto il mondo i casi positivi sono circa  10 milioni di persone, con quasi 500 mila morti.

Come si può notare dagli ultimi dati, c’è una forte preoccupazione da parte del Governo per il riacutizzarsi del numero dei contagi sia in Italia che nel mondo.

L’Organizzazione mondiale della Sanità invita alla prudenza tutti i governi in Europa e nel mondo dove la pandemia continua a diffondersi rapidamente. Si Pensi agli Stati Uniti dove ci sono aumenti in diversi stati americani; o al Brasile dove il coronavirus ha superato il milione dipositivi. E così in Europa dove l’indice di contagio è pericolosamente salito sopra il numero fatidico RT1.

“La malattia viaggia in fretta e l’Italia rischia nuove chiusure”, dice in una intervista a Repubblica Andrea Crisanti; dirige la microbiologia dell’Università di Padova. E aggiunge “Il virus circola ancora ed esiste un certo livello di rischio, come i casi di questi giorni stanno a dimostrare”.

La preoccupazione dell’OMS è che in autunno il coronavirus abbia un ritorno più virulento di quello attuale. La preoccupazione di una nuova pandemia non fa dormire nemmeno l’istituto Superiore di Sanità e il Ministero della Salute.

La mente va alla grande epidemia avvenuta nel 1919 in Spagna che causò la morte di 50 milioni e oltre di persone.

E’ necessario, quindi, fare attenzione, non abbassare la guardia. Fare una informazione responsabile. E per una volta, gli scienziati si riuniscano per trovare una formula univoca per la comunicazione che non deve essere ne di paura, ne tranquillizzante; ma solo contrassegnata da dati scientifici e non dalla tentazione di un campanilismo fuori luogo.

La situazione è seria. Gli assembramenti dell’ultimo week end è stato irresponsabile. Purtroppo non bastano i divieti per fare rispettare le regole. E’ necessario che ciascuno di noi sia responsabile di se stesso e capire soprattutto che il proprio comportamento può danneggiare tutta la comunità.

Gli esempi che ci vengono dall’Europa e dal Mondo, le migliaia di vittime in tutto il continente è sotto i nostri occhi alle quali dobbiamo guardare per non ripetere atteggiamenti e misure che potrebbero peggiorare ulteriormente la situazione epidemica. Solo così si può vincere il microbo invisibile del Covid-19.

I focolai di questi giorni sono solo un segnale!

Giuseppe Careri