Le note del Silenzio e i segni di civiltà con il Coronavirus – di Giuseppe Careri

Le note del Silenzio e i segni di civiltà con il Coronavirus – di Giuseppe Careri

Alle 12 di ieri i Sindaci di tutta Italia hanno osservato un minuto di silenzio per onorare le vittime del Coronavirus. In una commovente cerimonia svoltasi davanti ai Municipi di tutta Italia hanno risuonato le note del silenzio. Il Palazzo del Quirinale, il Vaticano e tutti gli edifici pubblici italiani hanno esposto la bandiera a mezz’asta. E’ l’omaggio di tutto il Paese ai familiari e ai tanti morti a causa del Covid-19. La cerimonia vuol significare l’unità di tutte le forze politiche, economiche e sociali nell’affrontare con tutti i mezzi un’emergenza sanitaria che ha sconvolto la vita a milioni di persone.

Occorre che tutti diano il proprio contributo per combattere un nemico invisibile sconosciuto anche agli scienziati di tutto il mondo. Per questa ragione serve la solidarietà e l’aiuto morale di tutti, nessuno escluso.

E’ stata pubblicata su un’importante quotidiano della capitale, una bella foto di un paniere di solidarietà poggiato in terra in un quartiere napoletano con dentro del cibo e sul manico la scritta: “Chi può metta; Chi non può prenda”.

E’, in piccolo, una gara per dare sostegno a tante persone che si avviano verso la povertà, con la prospettiva drammatica di non avere più i soldi per fare la spesa; Questa situazione disperata di tante famiglie è la conseguenza del coronavirus che sta colpendo milioni di cittadini in tutta Italia e nel mondo.

In questa emergenza sanitaria, il sistema politico, le istituzioni, i volontari della Protezione Civile e della Caritas, si prodigano con interventi economici sia pure parziali per ridurre il più possibile il disagio e la paura della popolazione.

Sono, quelle del Governo, misure tampone che richiederanno tempo per verificare se i provvedimenti economici presi saranno stati efficaci. In una situazione così difficile arrivano attestazioni di amicizia e di  solidarietà da diversi paesi del mondo.

Il Presidente Trump ha donato 100 milioni di dollari all’Italia per una pronta ripresa.

Ursula von der Leyen,  Presidente della Commissione Europea, già nei primi giorni del Coronavirus aveva manifestato la vicinanza all’Italia esprimendo la sua solidarietà con l’espressione ormai famosa “Siamo tutti italiani”.

Dall’alto, come in un improvviso miracolo, sono apparse le immagini della Capitale, con tutti i monumenti dipinti con il tricolore italiano, dal palazzo del Quirinale, al Milite Ignoto, il Parlamento, Campidoglio e tanto altro. Emozionante.

Come pure emoziona vedere il ponte bianco, verde, rosso, illuminato sul fiume Drava, in Croazia, in segno di solidarietà con il nostro paese impegnato in questa emergenza contro il Covid-19.

I numeri, anche se in lieve calo, sono sempre preoccupanti. Infatti nella giornata di ieri i positivi sono stati 2.017, mentre i guariti 1.109, e le vittime 837. Il numero complessivo dei contagiati – comprese le vittime e i guariti – è di 105.792 unità. Come si può notare, siamo ancora lontani dalla vittoria sull’invisibile virus.

Il Viminale continua il monitoraggio di tutti coloro che non rispettano le regole; ci sono state 257 persone positive al Coronavirus denunciate dalle autorità per violazione della quarantena. Rischiano il processo.

Diciamo, per paradosso, che stiamo disputando una semifinale per sconfiggere un avversario resistente. Se sconfiggiamo il virus, dovremo poi sostenere la partita per superare la crisi economica, quella forse ancora più difficile, ma “ce la faremo”.

Scrive Margaret Mead, un Antropologa americana, figlia di un economista e di una sociologa: Il primo segno di civiltà in una cultura antica era un femore rotto e poi guarito. Aiutare qualcun altro nelle difficoltà è il punto preciso in cui la civiltà inizia. Noi siamo al nostro meglio quando serviamo gli altri. Essere civili è questo.

“Andrà tutto bene”

Giuseppe Careri