Cronaca di una pandemia 627 morti in un solo giorno – di Giuseppe Careri

Cronaca di una pandemia 627 morti in un solo giorno – di Giuseppe Careri

Nella consueta conferenza stampa delle ore 18 il Capo del Dipartimento della Protezione Civile Angelo Borrelli, ha comunicato ai giornalisti i dati della pandemia nel nostro paese. I morti sopraggiunti nella giornata di ieri sono 4.032, più 627 unità, il dato peggiore dall’inizio dell’epidemia; aumenta invece il numero dei guariti, 5.129, più 689 rispetto al giorno precedente. I malati di Coronavirus sono 37,860 più 4.760 unità. I casi positivi, compresi contagiati, morti e guariti, salgono a 47.021.

Sempre più difficile la situazione al Nord Italia; a Milano e Provincia sono risultate positive 3.804 persone, 526 in più di ieri; i decessi sono stati 381.

A Fondi, nel Lazio, una cittadina di 40 mila abitanti, è stata creata una zona rossa; vietato a tutti  di entrare e di uscire; la causa è un numero imprecisato di positivi al Coronavirus contratto il 25 febbraio durante una festa di Carnevale alla quale hanno partecipato 80 persone, per lo più anziani oltre i 65 anni. La Regione Lazio sta cercando di costruire in un’ala del Santa Maria Goretti due sale di terapia intensiva. Nelle Marche ieri ci sono stati 17 morti per un totale di decessi che ha raggiunto 153 persone.

I controlli delle forze dell’ordine effettuati nella giornata di ieri sono 200.842, con quasi 9.407 persone denunciate per non aver rispettato le direttive del Governo.

Proprio a causa di coloro che non rispettano le regole emanate dal Governo, soprattutto dei numerosi “runner”, sono state decise dal Governo ulteriori restrizioni per contrastare ancora di più l’epidemia del Coronavirus; pertanto si potrà praticare lo sport solo nella vicinanza della propria abitazione; inoltre ci sarà il divieto per i proprietari di trasferirsi nei week end nelle loro seconde case. I mercati saranno aperti anche nei giorni festivi per evitare assembramenti negli altri giorni. Si cerca inoltre di armonizzare le regole di contenimento che siano valide in tutto il paese. Il punto centrale rimane comunque quello di restare a casa. In alcune città sono previsti controlli con i droni per individuare e denunciare eventuali trasgressori.

Ma anche l’Europa, ormai, deve fare i conti con il contagio del Covid-19. In Germania, la Baviera confina tutti i cittadini a casa. L’Austria ha prolungato le misure restrittive fino al 16 aprile.

Infine in Spagna il  numero dei contagiati è arrivato a 19.980 casi. I morti sono 1.000 e la città più colpita è Madrid con oltre 500 decessi. Londra, New York e Parigi hanno infine deciso, dopo una fase iniziale scettica, di prendere quasi le stesse misure restrittive dell’Italia.

Ma non mancano alcune notizie positive. A Cremona e Piacenza, due delle città maggiormente colpite dal coronavirus, sono stati costruiti due ospedali da campo. In campo economico è stato deciso di far ritirare la pensione agli anziani a partire dal giorno 26 marzo scaglionato in 5 giorni per evitare assembramenti degli 850 mila pensionati davanti la posta. La misura sarà ripetuta anche nei mesi di aprile e Maggio.

Infine La scuola; anche se ci sarà una proroga, l’anno scolastico sarà comunque valido, ha dichiarato la Ministra del’Istruzione Lucia Azzolina.

Scienziati, politici e la cittadinanza confidano che le misure e le restrizioni degli ultimi giorni diano risultati positivi e che la prossima settimana i contagi da Covid-19 siano in diminuzione.

Ormai la popolazione italiana, ma anche quella europea e mondiale, è stretta nella morsa del Coronavirus. Tutti confidano nelle misure intraprese e nella responsabilità della cittadinanza di osservare le regole per sconfiggere quanto prima questo micro virus invisibile e pericoloso. Tutti aspettano questo momento che ci restituirà alla vita di tutti i giorni, quando finalmente saremo in grado di valutare gli aspetti sulla vita, sulle scelte fatte e sulle cose futili di ogni giorno.

Scrive David Grossman, autore del libro “La vita gioca con me”.

“Quando l’epidemia si attenuerà la gente potrà finalmente uscire di casa dopo una lunga quarantena e scoprire nuove e sorprendenti possibilità, generate forse da contatto con il fondamento stesso della nostra esistenza”.

Nel frattempo, incrociamo le dita e auguriamoci: “Andrà tutto bene”.

Giuseppe Careri