L’ALBERO E GLI APPUNTI DI UN ” VIAGGIO” IN ITALIA , TRA CRITICITÀ E POSSIBILITÀ

L’ALBERO E GLI APPUNTI DI UN ” VIAGGIO” IN ITALIA , TRA CRITICITÀ E POSSIBILITÀ

“250 mila persone l’anno lasciano l’Italia ed emigrano. Siamo in una situazione analoga a quella del dopoguerra. E’ quindi necessario scoprire la via per risollevare  il Paese”. Così Roberto Bettuolo spiega perché l’Associazione L’Albero, che lui ha fondato e che presiede,  ha dato alle stampe un agile, ma efficace volumetto dal titolo “ L’Albero che cresce. Appunti di viaggio”.

Questi appunti di viaggio, editi dalla Cleup, Coop. Libraria Editrice Universitaria di Padova” ci dicono di quanto l’Italia viva una fase critica, ma ricca di opportunità, di quanto stanchezza e rassegnazione possano essere soppiantate da una nuova consapevolezza e da una peculiare volontà di partecipare.

Il “ percorso” culturale e sociale seguito che coinvolge tutta la realtà italiana è stato presentato alla Camera dei deputati nel corso di un appuntamento cui hanno portato un contributo anche Matteo Sinigaglia, esperto di marketing e formazione, e Domenico Menorello, Presidente dell’osservatorio parlamentare Vera Lex.

C’è bisogno di una riflessione che nasce sulla base dell’amore per il Paese, ha chiarito Bettuolo, riscoprendo la forza di un impegno che deve riguardare il rilancio delle piccole e medie imprese e la famiglia guardando alla stella polare che anima i componenti dell’Associazione L’Albero come tante altre impegnate socialmente e culturalmente, e cioè alla vita.

La pubblicazione prende le mosse da un passaggio della Caritas in Veritate: “ il principio di sussidiarietà va mantenuto strettamente connesso con il principio di solidarietà e viceversa perché se la sussidiarietà scade nel particolarismo sociale, è altrettanto vero che la solidarietà senza la sussidiarietà scade nell’assistenzialismo che  umilia il portatore di bisogno”.

Le riflessioni di Bettuolo, in effetti, trovano il loro radicamento nella consapevolezza che solo “ da un quadro di doveri chiaro possono nascere i diritti” e che una rigenerazione e una crescita possano essere assicurate solamente sulla base del coinvolgimento dei territori di cui devono essere esaltati specificità e valori.

Non si tratta, infatti, di puntare a nuovi processi da sviluppare in maniera verticistica, quelli cui ci ha abituato la politica e il comportamento delle istituzioni degli ultimi decenni. L’attenzione deve essere posta in via prioritaria  al mondo dell’impresa e del lavoro, a quelle piccole imprese con meno di dieci addetti e che rappresentano il 95 % del totale delle aziende italiane.

Invece, sottolinea Bettuolo, il credito a loro favore è stato ridotto, così come gli incentivi pubblici. Il risultato è stato che, stando ai risultati di un campione che ha coinvolto 24 mila piccole aziende, sol il 6% di loro è riuscito ad attivare una tecnologia di ultima generazione.

Siamo, dunque, di fronte ad una vera emergenza che richiede una  profonda assunzione di responsabilità politica e istituzionale perché altrimenti il vero rischio sta nel fatto che questo tessuto minuziosamente presente su tutto il nostro territorio scompaia letteralmente nel corso dei prossimi anni.

Ecco perché è importante ridurre di molto il cosiddetto cuneo fiscale e cominciare a curare quei “ meccanismi premianti” che legano alla produttività i lavoratori aiutandoli a partecipare alla crescita del reddito.

Immagine utilizzata : Shutterstock