Genova: 39 i morti. Numerosi altri i dispersi

Genova: 39 i morti. Numerosi altri i dispersi

A Genova i morti  accertati ufficialmente sono saliti a 39, ma ci si attende un bilancio ancora più pesante perché sono numerosi i dispersi che si teme si trovino ancora sotto la pesante struttura di cemento crollata e una gran quantità di detriti. Il Governo si è riunito a Genova ed è stato annunciato il ritiro della concessione alla società Autostrade, ma il comunicato del Consiglio dei Ministri non presenta una sola riga al riguardo.

Bisognerà dunque aspettare per valutare il costo umano, ma non solo,  del disastro di Genova dove  è crollato il famoso ponte Morandi che assicurava il collegamento tra due parti della città. Genova, adesso, è divisa in due e, oltre che la vita di centinaia di migliaia di persone è messa in discussione anche il futuro del  porto, uno dei più importanti d’Europa.

Per cause ancora da accertare, sono venuti giù circa 100 metri del viadotto dell’A10, a Sampierdarena.  Sotto al viadotto vi sono centri commerciali, capannoni industriali ed alcune abitazioni. Vi corre, inoltre, anche  la ferrovia che collega Genova a Milano. Sembra che una buona parte del viadotto crollato sia finito sul  letto del torrente Polcevera.

Secondo alcuni testimoni oculari il ponte sarebbe stato colpito da un fulmine prima che si verificasse il collasso della parte centrale del ponte.

Il ponte collassato al centro

Purtroppo, sono numerose le persone, e tra questi degli automobilisti, rimasti travolti dal crollo ed ancora intrappolati sotto le macerie della struttura collassata del viadotto.

Lo riferiscono i soccorritori immediatamente intervenuti e che hanno trovato subito diversi mezzi schiacciati sotto le macerie con numerose persone decedute all’interno.

 

Immediate le reazioni politiche. I ministri Toninelli e Salvini chiedono e promettono l’individuazione dei responsabili. Intanto, però, viene fuori che gli interrogativi sul ponte, qualcuno ne preconizzò addirittura il crollo, sono vivi in città da tanto tempo. Gli industriali di Genova, ma non solo loro, oggi ha ribadito la stessa posizione la Segretaria nazionale della Cisl, Anna Maria Furlan, genovese anch’essa, chiedono da circa 10 anni  che si dia corso alla creazione di opere alternative che, se fossero state realizzate per tempo, forse avrebbero evitato la tragedia di oggi.

La politica, in Liguria c’è una giunta di Centro destra, di cui fa parte anche la Lega, invece non risponde e così, mentre è giusto esaminare le eventuali responsabilità dirette del crollo, sarebbe necessaria un’assunzione di responsabilità più ampia. I 5 Stelle genovesi  avevano definito una ” favoletta” la possibilità che il ponte Morandi crollasse. Poi hanno cancellato la dichiarazione in tal senso, come ricorda La Repubblica ( CLICCA QUI ), ma anche un giornale meno esposto politicamente come il Sole 24 Ore racconta la stessa vicenda ( CLICCA QUI )

I Vigili del fuoco tra le macerie