Contrastare il bullismo nelle scuole. Un rimedio può venire dallo sport- di Giuseppe Careri

Contrastare il bullismo nelle scuole. Un rimedio può venire dallo sport- di Giuseppe Careri

Un insegnante di una scuola di Avellino è stato colpito di recente da uno studente con un pugno sul viso che gli ha procurato la frattura del setto nasale. Il professore è stato aggredito brutalmente perché aveva rimproverato il ragazzo dicendogli di non girare con il motorino nel cortile per evitare il rischio di investire qualche studente della scuola.

E’ solo l’ultimo caso di violenza messa in atto da studenti e genitori contro insegnanti lasciati spesso soli dalle istituzioni, che segue  quelli di Pisa, Napoli, Torino in una escalation ormai inarrestabile. Questi episodi di violenza nascono nel degrado delle periferie, negli abbandoni scolastici, nell’impossibilità delle famiglie di seguire i propri figli.

Per fortuna le istituzioni a volte si accorgono di questo problema sempre più crescente e cercano soluzioni e proposte legislative per eliminare, o almeno diminuire, il fenomeno del bullismo e  salvaguardare  il corpo insegnante.

“La lotta alla violenza giovanile deve diventare una priorità del prossimo governo” dichiara infatti Roberto Fico, Presidente della Camera in una intervista rilasciata a Repubblica; e aggiunge: “Sicuramente è un tema di cui bisogna parlare di più. La politica deve soprattutto affrontarlo senza troppi giri di parole con determinazione. Allo stesso modo tutta la società deve interrogarsi su quali riferimenti culturali sta dando ai più giovani”.

Certo, partecipare a questa battaglia contro gli episodi di violenza a scuola e nelle nostre strade devono concorrere, oltre alle Istituzioni, anche e soprattutto la famiglia, la scuola, i comuni, piccoli e grandi, con una serie di iniziative programmate per indirizzare i giovani verso i centri sociali, le parrocchie, i campi di calcio e lo sport in generale.

E’ quanto ha realizzato il XV^ municipio di Roma Nord a La Storta, un piccolo centro urbano con Cattedrale, ufficio postale, farmacia, scuole, negozi, persino le pompe funebri. La XV^ ripartizione, in collaborazione con la dirigente dell’Istituto scolastico Bruno Buozzi e la Polisportiva per lo sport del Volley hanno stipulato un accordo per l’utilizzo degli impianti sportivi all’interno della scuola.

La gestione dei campi di pallavolo è affidata ai volontari della Polisportiva che provvedono ogni giorno alla pulizia dei giardini, alla pittura dei locali e altro ancora. Costituita nel lontano 1985 da Don Felice Viscoli, il Vice Parroco della Parrocchia de La Storta, nominato poi Presidente, riuscì a far costruire uno spazio dove i ragazzi del quartiere potessero svolgere attività sportive. Il campo, ancora oggi utilizzato dai ragazzi del quartiere, è intitolato alla sua memoria.

Da quei lontani anni la Polisportiva, affiliata alla Federazione Italiana Pallavolo organizza all’interno della Scuola corsi di pallavolo per bambini, ragazzi e adulti coinvolgendo in questa attività sportiva i genitori che seguono con passione anche le competizioni dei ragazzi, piccoli e grandi.

I corsi sono riservati ai bambini dai 6 ai 12 anni, agli under 13 femminile – maschile, e così via fino agli under 21 maschile. Tutti i corsi, dal mini volley alla divisione, sono affidati a giovani Istruttori Federali Fipav.

Questa intensa attività, utilizzata dopo la didattica della scuola, consente a tanti ragazzi del quartiere di socializzare tra loro, di affrontare le prime sfide giovanili in una sana competizione e sotto lo sguardo attento degli istruttori e quasi sempre dei genitori. Un modo intelligente per togliere i bambini e i ragazzi dalla strada.

Certo, La Storta è un quartiere elegante, adiacente alle ville dell’Olgiata, ai campi di golf e al maneggio. E’ sicuramente una zona più orientata a costruire una comunità civile e una vita sociale migliore che altrove. Lo sforzo delle istituzioni, delle famiglie e della scuola, devono però riguardare anche le periferie urbane dove spesso non esiste nemmeno un giardino, un campo di calcio o un centro sociale.

E’ un impegno serio da affrontare nei riguardi di bambini e adolescenti che altrimenti li perderemo come figli e come cittadini. Si tratta in definitiva di coinvolgere altre scuole, altri municipi e le famiglie meno fortunate per evitare l’abbandono dei loro figli alla giungla della strada. E’ un impegno della società tutta per vedere finalmente stampato anche sul volto dei loro figli il sorriso della vita; altrimenti c’è il rischio concreto che si spenga definitivamente nei loro volti infantili.

Giuseppe Careri