Il femminicidio tra normalità e follia

Il femminicidio tra normalità e follia

Condannato a dieci anni di reclusione Eddy Tavares 29 anni di Capo Verde per aver deturpato con l’acido il viso e il corpo dell’ex fidanzata Gessica Notaro il 10 gennaio corso.

Subito dopo la conclusione dell’udienza l’ex Miss Romagna ha dichiarato: “Non lo perdonerò mai. La sentenza è equilibrata, ma non può ripagarmi da uno sfregio permanente”. Il Gup del Tribunale di Rimini, Raffaella Casadei, ha riconosciuto a Tavares le aggravanti della premeditazione e della crudeltà: lo ha condannato al risarcimento di 230 mila euro a favore della giovane donna, all’interdizione dei pubblici uffici ed espulsione dall’Italia ad espiazione della pena avvenuta.

Gessica Notaro, in una intervista televisiva, ha poi aggiunto: “Credo che al di là di una pena esemplare bisogna cominciare a lavorare sulla prevenzione, tutelare le vittime prima”.

Secondo una ricerca dell’Istat sono quasi tre milioni le donne in Italia che hanno subito una violenza fisica o sessuale. “Si stima che il 21,5% delle donne fra i 16 e i 70 anni  abbia subito comportamenti persecutori da parte di un ex partner nell’arco della propria vita”.

Lo stalking in Italia non accenna a diminuire. Migliaia di donne sono ossessionate dal ricevere molestie asfissianti, proposte indecenti, intromissione continua nella vita privata, condizionamenti psicologici. Secondo l’Istat, in Europa una donna su cinque vive con un uomo violento, una su tre picchiata o abusata sessualmente.

Per l’OMS, l’organizzazione mondiale della sanità, dal 40% al 70% delle donne vittime di omicidio sono state uccise dai propri partner. Permane, in molte donne, la paura di denunciare il maltrattamento o l’abuso sessuale. Infatti il 93% delle violenze subite dal partner non sono denunciate.

Sempre più drammatici i femminicidi commessi in ogni angolo del paese, da Nord a Sud. Un rapporto di Eures del 2013 rivela una donna uccisa ogni due giorni, e sette delitti su dieci avvengono in famiglia. Rispetto ai 157 omicidi del 2012, le donne ammazzate sono aumentate del 14%. Dall’inizio dell’anno corrente a Settembre 2017 se ne contano circa 60.

Dato il numero crescente delle denunce di violenza subita e l’attuale sensibilità dell’opinione pubblica rispetto a un fenomeno sempre più grave ed esteso, è organizzato dal primo dicembre un simposio nella Sala della Regina di Montecitorio su: “Il femminicidio tra normalità e follia”.

Scopo di questa iniziativa è quella di “sensibilizzare professionisti ed opinione pubblica ad una migliore comprensione degli indicatori di rischio di un possibile femminicidio, quando essi vengano percepiti erroneamente o come variabili di normali copioni relazionali o come necessariamente patologici”.

Il simposio si articola in quattro sezioni che comprendono:

Antropologia, Criminologia, Psicoanalisi: la cultura del femminicidio;

Neuroscienze Comunicazione: dalla prevenzione del femminicidio  al trattamento del persecutore;

Criminologia Psicopatologia: aspetti giudiziari tra normalità e follia;

Associazionismo, giornalismo e letteratura: la rete contro il femminicidio.

E’ un’iniziativa davvero interessante per capire fino in fondo quali sono i motivi di carattere sociale, antropologico, psicologico o psichiatrico, che spingono centinaia di uomini a ricorrere alla violenza, all’abuso sessuale, allo stupro, al femminicidio, contro donne quasi sempre indifese e incapaci di reagire per liberarsi dal mostro di turno.

Giuseppe Careri