LA GIRANDOLA DI DEPUTATI E SENATORI NEL PARLAMENTO ITALIANO…PURE ASSENTEISTI – di Giuseppe Careri

LA GIRANDOLA DI DEPUTATI E SENATORI NEL PARLAMENTO ITALIANO…PURE ASSENTEISTI  –  di Giuseppe Careri

Nella XVII legislatura, 2013/2018, quasi cinquecento tra deputati e senatori eletti nel Parlamento italiano hanno cambiato partito lasciando quello nel quale erano stati eletti. Nella precedente legislatura la “transumanza” degli “onorevoli” si era fermata a soli 250 parlamentari, di cui 175 Deputati e 75 Senatori.

Sono dati ricavati da un’accurata indagine svolta con pignoleria da Openpolis. In particolare, scrivono gli autori della ricerca, i cambi di partito alla Camera e al Senato continuano anche attualmente senza sosta in vista delle prossime elezioni politiche del 2018. Di nuovo tutti ai posti di partenza!

Nelle nuovissime posizioni sono quindi approdati l’On. Gianfranco Sammarco che ha abbandonato Alternativa Popolare per candidarsi nel gruppo di Forza Italia. Il Senatore Stefano Bertacco ha aderito al Gruppo Misto abbandonando Forza Italia.

Nella presente legislatura, come in un gioco dell’oca, molti deputati e senatori hanno cambiato partito non una sola volta, ma quattro, cinque, sei, addirittura nove volte, come il Senatore Luigi Compagnone, 68 anni, passato dal Misto a Gal, Ap, Gal, Ap, Gal, CoR, Misto, Gal e infine Federazione della libertà, come pubblicato a pag. 12 dal Corriere della Sera del 27 settembre 2017.

Per la verità questi numerosi giri di valzer sono del tutto regolari e legittimi! Lo prevede infatti l’Art. 67 della Costituzione Italiana che recita: “Ogni membro del Parlamento rappresenta la Nazione ed esercita le sue funzioni senza vincolo di mandato”.

Questo articolo della Costituzione è stato scritto per garantire la più assoluta libertà di espressione ai membri eletti della Camera dei Deputati e del Senato della Repubblica; soprattutto, per difendere la democrazia, non essere condizionati dal bavaglio dei partiti e dagli elettori.

Certo, i protagonisti della Costituente che poi scrissero la Costituzione in vigore dal 1 gennaio 1948 mai avrebbero pensato alla situazione attuale. Luigi Einaudi, Alcide De Gasperi, Amintore Fanfani, Benedetto Croce, Giovanni Leone, Nilde Iotti, Ugo La Malfa, mai avrebbero immaginato una girandola da circo dettata spesso solo dall’interesse a occupare una poltrona, comunque sia, calpestando magari un’ideologia, un’idea di giustizia, se mai l’avessero avuta al momento della loro elezione.

Ma c’è di più. Riguarda la presenza, o meglio, l’assenza, nelle quotidiane sedute del Parlamento di onorevoli deputati e senatori eletti con il nostro voto. In molti casi si arriva allo sconcerto nel vedere le immagini di un Parlamento semi vuoto come appare spesso in occasione delle sedute alla Camera dei Deputati.

In occasione della discussione generale sul testamento biologico, su 630 deputati erano presenti in aula soltanto ventidue parlamentari! Dopo la circolazione delle immagini su Tv e giornali di questa Camera desolatamente vuota, Roberto Giachetti, presidente di turno ha dichiarato: “Girano video che mostrano l’aula vuota, ma è una cosa che si verifica sempre in occasione delle discussioni generali che coinvolgono solo i deputati chiamati a intervenire mentre nelle fasi successive c’è un coinvolgimento pieno dell’aula”.

Al di là dell’episodio citato, è importante comunque monitorare, oltre che i troppi cambi di partito, e combattere, soprattutto, un assenteismo che offende gli elettori; tutti gli elettori che ancora credono nei partiti, nel loro orientamento vanificato spesso dai continui passaggi ad altro gruppo parlamentare, magari persino opposto a quello per cui è stato eletto.

Openpolis pubblica presenze e assenze dei parlamentari, compresi quelli europei. Da un loro studio molto particolareggiato risultano deputati che raggiungono il 99,63% di assenze. Altri ancora l’88%.

 

Giorgia Meloni, Presidente di Fratelli d’Italia, totalizza il 79,75% di assenze. E poi, troviamo l’onorevole Santanché di Forza Italia con il 72,58%. Le assenze dalle votazioni in Parlamento riguardano tutti i partiti; anche Mpd con Bersani fermo al 59,02% di assenze. Vittoria Brambilla, ex Ministro di Forza Italia è stata presente solo all’1,4% nelle votazioni della Camera.

Nel Parlamento Europeo accade, purtroppo, lo stesso fenomeno di assenteismo. Spesso si grida allo scandalo per il vigile o l’infermiere assenteisti. Giusto denunciarli, giusto punirli perché danneggiano aziende e altri colleghi costretti a turni di lavoro supplementari.

Per tale ragione non si può tollerare un atteggiamento irresponsabile da chi ha il dovere di essere presente e produttivo per il bene del paese. Ne si possono accettare questi continui cambi di partito.

Il populismo nasce anche da questi assenteisti e da tutti coloro che cambiano casacca ogni volta che cambia il vento. La soluzione da adottare è molto semplice: deputati e senatori rinuncino alla vetrina dorata delle “comparsate” televisive, e frequentino di più il Parlamento, cosa  per la quale sono pagati profumatamente; a parte i numerosi benefit in aggiunta!

Giuseppe Careri