Pd: vince Renzi, senza novità. Alta l’affluenza

Pd: vince Renzi, senza novità. Alta l’affluenza

Alle 22.30 il Presidente della Commissione elettorale del PD legge i dati dell’affluenza tendenziale alle primarie: i votanti si attestano a 1.900 mila – 2 milioni di votanti, superiore a tutti i sondaggi precedenti. Renzi stravince le primarie e risulta al di sopra del 70% di voti; Orlando al 20°%; Emiliano all’8%. I seggi sono stati lasciati aperti più a lungo del previsto per la larga affluenza degli elettori.

Sul voto alle primarie del Pd del 30 aprile, il Corriere della Sera ha pubblicato una divertente vignetta di Giannelli che mostra tre casi di affluenza: verso la costa di una nave carica di emigranti; verso il mare con le strade intasate da centinaia di automobili; infine verso il gazebo, dove mostra un solo elettore che si dirige verso il punto in cui votare.

Come sempre, Giannelli con il suo estro e la sua inventiva, centra il bersaglio, anche se, personalmente, non sono d’accordo sul significato della poca affluenza alle primarie, poi smentita dal voto, per designare il nuovo segretario del PD.

Sono però d’accordo sull’immagine della vignetta nel quale l’anziano elettore ritratto dal vignettista si dirige verso il gazebo. Infatti, stamattina sono andato a votare in uno dei dieci mila gazebo sparsi in tutto il territorio nazionale.

Nella numerosa fila in attesa del voto, la maggioranza degli elettori apparteneva in prevalenza a uomini e donne per lo più anziane.

Su venti persone anziane presenti, solo una giovane donna di una trentina di anni. Le ho fatto alcune domande sulle primarie e, soprattutto, sull’assenza dei giovani al voto e lei mi ha risposto: “Guardi, io ho seguito in Tv e sui giornali la campagna elettorale delle primarie di Renzi, Orlando ed Emiliano. Le dovessi dire, da ciò che ho ascoltato dai loro appelli, avrei fatto volentieri a meno di votare per l’inconsistenza delle loro proposte politiche indirizzate prevalentemente ad accusarsi l’un con l’altro, senza nessuna proposta alternativa. Io voto perché sento il dovere, in un momento così delicato per i cittadini, di non far decidere agli altri quello che possiamo decidere noi cittadini. I giovani: troppo lontani dagli argomenti fumosi dei politici”.

Per la verità, la campagne tra i tre concorrenti del PD non ha portato nessuna novità sul ruolo di un partito che fatica a ritrovare una propria identità politica e sociale e, soprattutto, un programma politico reale atto a risolvere gli innumerevoli problemi dei cittadini.

Gli ultimi dati pubblicati dall’istat denunciano, infatti, una situazione drammatica sulla povertà e la disoccupazione nel nostro paese:

“Nel 2015 si stima che le famiglie residenti in condizione di povertà assoluta siano pari a 1 milione e 582 mila, e gli individui a 4 milioni e 598 mila (il numero più alto dal 2005 a oggi”.

Anche se è calato il numero dei disoccupati giovanili dai 15 a 24 anni, è sempre molto elevato il numero dei giovani senza lavoro. A gennaio del 2017 il tasso di disoccupazione giovanile è fermo al 37,9.

Ecco, se le primarie all’interno del PD si fossero incentrate maggiormente sui problemi reali del nostro paese, probabilmente le proposte dei politici e la conseguente vignetta di Giannelli sul Corriere della Sera, avrebbero visto una partecipazione ancora maggiore dei 2 milioni degli elettori del PD, in particolare con la sorpresa di vedere tanti anziani e molti giovani richiamati dalla vera politica rivolta principalmente a risolvere i problemi reali di un’Italia sempre più con l’acqua alla gola.

Dalle prime dichiarazioni di Orlando, Cuperlo e di altri esponenti di primo piano del PD, si prospetta un centro sinistra e una maggiore democrazia nel nostro paese. Il voto ha rinfrancato i dirigenti del partito e di Renzi in particolare.

Ora si tratta di tradurre in fatti concreti le tante parole e promesse che spesso sono disperse al vento per la litigiosità e la mancanza di progetti politici a favore dei cittadini. Finalmente, sarebbe ora!

Giuseppe Careri