Povera Italia. Ora arriva anche la tassa sull’ombra

Povera Italia. Ora arriva anche la tassa sull’ombra

Una tassa sull’ombra. Si, avete capito bene! C’è anche una tassa del genere. Come regalo di Natale, i commercianti di Conegliano Veneto, famosa località del Prosecco, hanno ricevuto dal proprio Comune un bollettino di pagamento per una tassa sull’ombra proiettata a terra dalle insegne dei negozi.

La tassa in questione, a dir poco eccentrica, è stata ricavata in modo estensivo da una legge del 1993, numero 507, sulla pubblicità dei negozi, insegne luminose, tende, bandierine e altro ancora.

In pratica, si tratta di pochi euro che i negozianti, “ padroni” dell’ombra, sono costretti a pagare visto che un eventuale ricorso costerebbe molto di più. Proteste della Confcommercio e richiesta di ritiro del balzello cui, invece, la società privata incaricata di incassare i tributi, la Abaco, non intende proprio rinunciare.

Nella stessa giornata in cui è giunta la notizia del balzello sull’ombra di Conegliano Veneto, i titoli dei giornali raccontano di cose molto più drammatiche: il mistero della morte di un bambino francese di 10 anni, l’arresto del killer di Capodanno a Istanbul; la truffa delle gomme ai danni di Cotral; e poi l’assassinio di una donna a Milano, e tante altre notizie di cronaca, di politica, di spettacolo e di sport.

Ci si chiede: è mai possibile far pagare ai cittadini, proprietari di un negozietto a conduzione familiare, una tassa sull’ombra per ricavarne poi solo pochi euro?

Non sarebbe più utile, invece, per il Comune, il Sindaco, gli Assessori, occuparsi di problemi ben più seri che preoccupano gran parte dei cittadini del nostro povero e disastrato paese?

Anche l’Inps, pochi giorni giorni fa, per effetto dell’inflazione negativa del 2015, voleva recuperare alcuni euro dalle pensioni minime, quelle ad esempio di chi percepisce un assegno mensile di soli 531 euro. Un provvedimento fortunatamente annullato con un opportuno emendamento al decreto delle mille proroghe firmato dal Ministro del Lavoro.

Un comune, grande o piccolo che sia, le Regioni, le Province, mai cancellate, gli Enti pubblici, non dovrebbero, viceversa, occuparsi principalmente del buon funzionamento degli uffici amministrativi da mettere al servizio dei cittadini? Altro che introdurre ulteriori e vessatori, oltre che incomprensibili, balzelli…

I Comuni, le Regioni, non hanno il dovere primario di risolvere i problemi degli emigranti, e poi quello di combattere la corruzione, il malgoverno, gli assenteisti, i ladri? Non sarebbe molto più utile occuparsi della propria città, delle strade dissestate, dei rifiuti visitati dai topi, degli autobus che ritardano e le metro che si fermano?

Ormai i cittadini vivono in una situazione di precarietà, “ di paura” direbbe Bauman, mentre i politici continuano le loro lotte per conservare la propria poltrona, il proprio potere, nell’indifferenza delle problematiche legate ai bisogni veri dei cittadini.

I quotidiani, le televisioni di ogni genere, enfatizzano nella stessa giornata la maxi fusione nel mondo degli occhiali tra Luxottica e la francese Esselor, capace di far nascere una nuova società presente in 150 paesi con 140 mila dipendenti. Certo, una bella notizia per l’Italia, per Leonardo Del Vecchio che ha realizzato il sogno della  vita e può competere con i giganti della globalizzazione.

Va bene dedicare ben due pagine del Corriere della Sera alla fusione di una nostra eccellenza, ma non si devono dimenticare i problemi che affliggono il nostro Paese. Occorre che i nostri politici e le Istituzioni facciano uno sforzo per tutti coloro che vivono ormai alla soglia della povertà.

In questa situazione, che rischia di divenire intollerabile, i cittadini continuano a vivere di sogni, di pubblicità invasiva che  promette un modello di vita felice, con prodotti a prezzi accessibili delle Coop, dell’ultima auto in uscita, dei vestiti ultima moda, dei nuovi fantasmagorici cellulari.

Certo, noi abbiamo Sanremo! Carlo Conti e la televisione pubblica ci ricordano ogni giorno, con i loro spot ossessivi, che “tutti cantano Sanremo”.

Forse è vero che tutti cantano Sanremo. Ma in questa Italia della canzonetta e dei   “ talent”, della pubblicità invasiva, ripetitiva, i nostri politici, gli autori televisivi, i giornalisti della carta stampata non devono dimenticare l’esercito di coloro che non cantano più Sanremo.

E’ necessario ripristinare le priorità di cui ha bisogno il paese, non dimenticare i cittadini del centro Sud colpiti dal terremoto, sommersi dalla neve, che da mesi vivono in condizioni pietose, di disagio, dentro roulotte, tende, al freddo polare e circondati dalla paura di nuove scosse sopraggiunte proprio ieri.

Anziché imporre ai cittadini altre ridicole tasse sul nulla è auspicabile che i Comuni e le Istituzioni si dedichino maggiormente alle esigenze dei propri cittadini i quali hanno il diritto di  riprendersi i propri spazi vitali, la propria gioia di vivere, purtroppo quasi scomparsa in tutti questi lunghi anni di difficoltà e di crisi.

Altro che imporre ai cittadini anche la tassa sull’ombra!

Giuseppe Careri