Un imprenditore risponde al terremoto e adotta il Duomo di Norcia

Un imprenditore risponde al terremoto e adotta il Duomo di Norcia

Ore 7.40 del 30 ottobre 2016. Una scossa di terremoto di magnitudo 6.5 rade al suolo decine e decine di comuni.

Il sisma che ha colpito il centro Italia, dopo quello del 24 agosto scorso, ha distrutto chiese, case, palazzi, capannoni, stalle. Persino la montagna ha subito ferite per decine di kilometri. In alcune zone il terreno è sprofondato addirittura di 70 centimetri.

Il terremoto colpisce anche il Duomo di San Benedetto di Norcia con alle spalle una storia millenaria, ricca di arte, cultura e di tradizioni popolari.

La basilica di Norcia, di cui è rimasta in piedi solo la facciata ed il rosone, fu edificata nel XIV secolo, e sorge sui resti di San Benedetto che, secondo la tradizione, era la casa natale del Santo, nato nel 480 d.C. da una nobile famiglia.

Gli sfollati, si parla di 40 mila persone, uomini, vecchi, donne e bambini, sono strappati alla loro terra, ai loro ricordi, ai loro affetti. Ci vorranno anni per la ricostruzione delle case e dei monumenti storici di tutta la zona terremotata.

E’ in corso in tutto il paese una gara di solidarietà attraverso l’invio di medicinali, vestiario, e piccole donazioni alla Protezione Civile che saranno necessari per la ricostruzione dei territori, delle chiese e delle case distrutti dal sisma.

Un imprenditore, Brunello Cucinelli,  nato nel 1953 a Casel Rigone in provincia di Perugia da una famiglia contadina, ha recentemente annunciato che aiuterà la ricostruzione della Basilica di San Benedetto di Norcia. Ma chi è Brunello Cucinelli? E’ un imprenditore umbro che ha fatto del borgo medievale di Solomeo, edificato tra il XII secolo e la prima metà del XIII, la sede della sua impresa umanistica, dando vita a una nuova e modernissima dimensione imprenditoriale. “rendere il lavoro più umano, mettere  l’uomo al suo centro.

Cucinelli si riferisce a un capitalismo etico: ho capito, dice,  “che a fianco del bene economico si pone il bene dell’uomo, e che il primo è nullo se privo del secondo. Non vorrei vivere in un mondo dove ogni cosa si riferisce al profitto. Il denaro riveste un valore solo quando è speso per migliorare l’esistenza e la crescita dell’uomo. E questo è il mio fine”.

L’iniziativa di Cucinelli, non nuovo ad iniziative culturali nella sua terra d’origine, riguarda in particolare la ricostruzione del Duomo di Norcia, uno dei 5 mila edifici storici colpito dal sisma. Il recupero della Basilica di San Benedetto di Norcia sarà una grande prova tangibile e una prova di affetto per i suoi concittadini, per tutta la comunità umbra che tanta sofferenza ha patito, e patisce, per un terremoto devastante che sarà difficile per ognuno di loro  dimenticare.

In passato molti imprenditori illuminati hanno contribuito alla salvaguardia di opere d’arte, di chiese, palazzi, monumenti, con idee, studi, interventi e sovvenzioni in denaro. E’ il caso, ad esempio, di Adriano Olivetti che restaurò una bottega d’arte a pochi passi dalla basilica di San Marco a Venezia per trasmettere un’immagine di raffinata cultura aziendale.

O il restauro della famosa fontana di Trevi a Roma, dove la casa di moda Fendi ha stanziato oltre 2 milioni di euro per liberarla dal degrado e riportarla agli antichi splendori.

Infine Diego Della Valle che ha contribuito al restauro della facciata dell’anfiteatro del Colosseo, in evidente degrado,  con un intervento di 25 milioni di euro. “È la prova che si può fare. Grandi e piccoli imprenditori diano un contributo”, dice l’imprenditore marchigiano in un appello.

Ma ancora non basta. Occorre la partecipazione delle istituzioni, del governo e degli imprenditori privati per aiutare concretamente tutta la popolazione colpita dal sisma, i monumenti storici, le chiese e il territorio dell’Italia centrale.

Per il momento, ricostruire la basilica di San Benedetto sarà l’inizio di un impegno e una speranza di rinascita per tutta la popolazione Umbra.

Nel suo sito si legge:

“Dal 1985 Brunello Cucinelli ha dato vita a una nuova dimensione imprenditoriale: dare all’impresa un senso che vada oltre il profitto, e reinvestire per migliorare la vita di chi lavora, per valorizzare e recuperare le bellezze del mondo”.

“La bellezza salverà il mondo”

Fedor Dostojeskvj

 Giuseppe Careri