Gli Agnelli lasciano l’Italia. Non gli facciamo più comodo

Gli Agnelli lasciano l’Italia. Non gli facciamo più comodo

Exor , la finanziaria degli Agnelli, lascia l’Italia e sbarca in Olanda, come aveva già fatto la ex Fiat, adesso Fca. Il trasloco farà perdere per strada degli azionisti cui potrebbero subentrare, stando a quanto scrivono i giornali vicini alla “famiglia”, Bill Gates e Jacob Rothschild.

Il trasferimento consisterà nella fusione con la Exor Holding N.V., tutta nelle mani degli Agnelli, e dovrebbe essere approvata dagli azionisti il prossimo 3 settembre.

Siamo di fronte alla conferma che l’Italia non fa più comodo alla nuova stirpe di una famiglia la quale, nel bene, secondo molti anche nel male, è stata fortemente legata ad una buona fetta d’Italia e della quale ha pure contribuito a coltivare talune storture e disequilibri.

Sempre secondo quanto spiegano i giornali vicini agli Agnelli, l’operazione servirà ad “azzerare la tassazione sulle plusvalenze, che in Italia sono invece tassate sul 5 per cento” consentendo quella che si può considerare di fatto un’evasione “legalizzata” vista che l’Europa,  preoccupata di definire fin nel dettaglio le norme  della forma degli spazzolini da denti, non si mette mai ad armonizzare norme utili ad impedire le forme più becere di sfruttamento sociale da parte di un capitalismo che ha sempre di più smarrito la propria anima. Altro che “l’etica del capitalismo”.

Dall’Italia se ne andranno anche tutte le altre società che fanno capo alla famiglia che in oltre un secolo di vita ha più ottenuto che dato a questo Paese visto che, per far grande la Fiat, non si è esitato a distruggere il resto dell’automobilismo italiano e a condizionare importanti politiche di crescita e di sviluppo.

Non lasceranno per ora, invece, l’Italia gli altri “interessi” degli Agnelli e del gruppo Fiat che nel nostro Paese hanno un reticolo molto importante di altri investimenti e profitti in diversi settori, alcuni dei quali sviluppati nel corso dei decenni anche in cambio dell’impegno produttivo nell’automobile.

La politica a livello nazionale tace, mentre quella torinese e piemontese deve per forza intervenire. Vedi per tutte  la dichiarazione del Presidente della Regione Piemonte, Chiamparino, il quale ha dichiarato “Con il trasferimento nei Paesi Bassi delle sedi di Exor vengono meno anche gli ultimi legami finanziari fra la famiglia Agnelli e Torino. Sempre di più dobbiamo lavorare per valorizzare il nostro patrimonio del saper fare automobilistico per essere città dell’auto senza essere città della Fiat”, per poi amaramente commentare: “dal momento che come altri trasferimenti di sedi di società finanziarie o industriali, non avviene in qualche paradiso fiscale ma in una Paese che figura fra i 6 fondatori della Comunità Europea potrebbe essere utile una forte iniziativa, in sede europea, per rendere più omogenee le legislazioni fiscali, finanziare e commerciali tra i paesi membri”.

Alessandro Di Severo