Terzo naufragio di migranti. Altri 45 morti recuperati

Terzo naufragio di migranti. Altri 45 morti recuperati

Ancora il naufragio di un barcone carico di migranti semina lutti. Si tratta del terzo che affonda nel giro di poche ore nel Canale di Sicilia, I mezzi di soccorso hanno strappato al mare 135 persone vive. Continuano le operazione di ricerca per individuare nuovi naufraghi o, eventualmente, altri corpi senza vita.

Secondo i dati forniti nelle ultima ore sono stati recuperati più di 4.000 migranti, trasportati poi verso la Sicilia.

Questo ultimo affondamento ha seguito quello del  barcone rovesciato con 100 persone a bordo a circa 40 miglia dalle coste libiche. Se ne è avuta notizia grazie ad un velivolo da ricognizione del Lussemburgo impegnato nelle operazioni di pattugliamento e salvaguardia sulle acque del Canale di Sicilia.

E’ quindi giunto in zona anche un secondo velivolo spagnolo che ha lanciato zattere e salvagenti cui si sono potute aggrappare le persone finite in mare in attesa che giungessero i mezzi navali di  aiuto  che hanno tratto a bordo 88 naufraghi.

Immediatamente sono scattate le ricerche per il ritrovamento dei dispersi e dei corpi delle vittime, così come accaduto poche ore prima per i migranti che si trovavano a bordo dell’imbarcazione che trasportava 600 persone e affondata a 18 miglia circa dalle coste della Libia prima che un mezzo della Marina militare italiana potesse raggiungerla.

In questo caso, la Marina italiana aveva ricevuto una richiesta di aiuto e aveva inviato sul luogo del naufragio la nave “Bettica” mentre dalla fregata “Bergamini” si levava in volo un elicottero per individuare e recuperare più persone finite in mare possibile.

Con un comunicato, le nostre autorità hanno precisato:”E’ stato individuato al largo della Libia un barcone in precarie condizioni di galleggiamento con numerosi migranti a bordo. Poco dopo il barcone si è capovolto  a causa del sovraffollamento e dell’instabilità dovuta all’elevato numero di persone a bordo”.

La “Bettica”  ha lanciato zattere di salvataggio e salvagenti. Si teme che mancherebbero all’appello circa 100 persone.