Abu Omar chiede la grazia per ex agente Cia condannata per suo sequestro

Abu Omar chiede la grazia per ex agente Cia condannata per suo sequestro

Abu Omar, nel corso di un’intervista con il The Guardian di Londra, in qualche modo difende una ex agente della Cia che contribuì al suo rapimento avvenuto a Milano.

Si tratta di Sabrina De Sousa che per quelle vicende è stata condannata dalla giustizia italiana e che il prossimo quattro maggio dovrebbe  essere estradata dal Portogallo nel nostro paese per scontare la condanna definitiva a quattro anni.

L’esponente  religioso egiziano venne rapito a Milano nel 2003 e trasferito in Egitto dove venne torturato e sottoposto ad un duro regime carcerario.

Secondo Omar,  Sabrina De Sousa, che oggi ha 60 anni, sarebbe un capro espiatorio e dovrebbe ottenere la grazia da Sergio Mattarella perché i veri responsabili delle gravi violazioni commesse ai suoi danni sono “quelli più in alto nella gerarchia  che si stanno godendo la loro immunità. Queste persone più in alto, senza dubbio devono essere condannate in questo caso. Dovrebbero affrontare un processo “.

La De Sousa al momento del sequestro di Omar era a Milano ufficialmente come  funzionaria del Dipartimento di Stato, ma in realtà era un agente della CIA sotto copertura. Con lei furono processate e condannate altre 22 persone, inclusi uomini dei servizi segreti italiani, tra cui l’allora capo dei servizi, il generale Nicolò Pollari. Gli americani però avevano lasciato il nostro Paese nel frattempo e vennero condannati in contumacia.

The Guardian ricorda che gli Stati Uniti non hanno invocato l’immunità diplomatica per la De Sousa e altri funzionari di più basso livello abbandonandoli, di fatto, al loro destino. La donna è stata così arrestata in Portogallo, dove si è recata per visitare la famiglia di provenienza e in procinto di volare in India dove si trova moribonda la vecchia madre di 90 anni.

gen Nicolò Pollari

gen Nicolò Pollari

Lei si è sempre difesa sostenendo di aver svolto nella vicenda un ruolo minore in quanto ha fatto solo da traduttrice nelle fasi iniziali dell’operazione condotta dalla Cia ai danni del religioso islamico.

Abu Omar ha dichiarato al giornale londinese che, dopo l’esperienza da lui vissuta in carcere, non vuole che la donna  vada in prigione e che, soprattutto, come accaduto a lui mentre era in detenzione al Cairo, sia impedito alla De Sousa di salutare la vecchia madre prima sul letto di morte.

Secondo il giornale britannico, la questione della grazia alla ex funzionaria della Cia sarà discussa nel prossimo, imminente incontro che il Vice Presidente statunitense Joe Biden avrà a Roma con Matteo Renzi.

Lo scorso 24 dicembre 2015 il Presidente Mattarella aveva concesso la grazia a due dei principali agenti Cia coinvolti nel caso di Abu Omar: Robert Seldon Lady, condannato a nove anni, e  Betnie Medero condannata a sei anni.