Referendum trivelle:stravince il si, ma manca il quorum

Referendum trivelle:stravince il si, ma manca il quorum

Alla fine il referendum sulle trivelle in mare è valido perché, anche se stravince il si, non si è recato al voto il 50% più uno degli aventi diritto. Ha votato solo il 32,15 % che si è così suddiviso: 85,8% ha votato per il si e l’abrogazione della legge, il 14,1% ha depositato la scheda con il no.

Matteo Renzi, che aveva invitato a non andare al voto, canta vittoria . Così facendo aggrava il solco scavato con i suoi stessi del Pd che invece si erano battuti per partecipare e votare per il si. E’ il caso dei presidenti della stragrande maggioranza delle regioni che avevano chiesto il referendum, sette su nove del Pd.

In particolare è fortemente polemico Michele Emiliano, governatore della Puglia, che ricorda come si siano recati al voto circa 14 milioni di elettori, un numero grosso modo corrispondente a quello che dette a Renzi la vittoria delle elezioni europee. Secondo Emiliano, così, il Governo non potrà non tenerne conto e cambiare la propria politica energetica.

Se Renzi ha predicato l’astensione, non è stato così per le altre alte cariche dello Stato. Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarelle, e quelli di Senato e Camera, Pietro Grasso e Laura Boldrini, si sono recati alle urne, così come avevano annunciato.

Adesso, restano le riflessioni sugli sviluppi e le conseguenze sul voto che riguardano il referendum del prossimo ottobre sulle riforme costituzionali, quando il quorum non ci sarà e la parola finale resterà solamente a quelli che andranno veramente al voto.

Se fosse confermata la tendenza dei votanti contrari alla linea suggerita dall’esecutivo, per Renzi e la riforma Boschi ci sarebbero ben poche speranze. Bisognerà vedere se l’invito al voto, che in quella occasione il Presidente del Consiglio dovrà per forza fare, servirà a controbilanciare una linea di tendenza contro l’esecutivo espressa chiaramente con il voto sulle trivelle.

Per quanto riguarda l’affluenza, le regioni in cui si è votato di più sono la Basilicata, con il 50 %, e la Puglia, con poco più del 40 % che erano due delle aree più direttamente interessate alla votazione. Fanalino di coda il Trentino – Alto Adige con appena il 23, 8%. Il collegio degli elettori esteri ha registrato addirittura il misero risultato del 19,81 %. La conferma dell’antico detto: lontano dagli occhi, lontano dal cuore.