Cairo: uccisi 5 terroristi. Rapitori di Regeni. La famiglia: messinscena

Cairo: uccisi 5 terroristi. Rapitori di Regeni. La famiglia: messinscena

E’ una messinscena. La famiglia di Giulio Regeni non crede alle notizie che vengono dal Cairo in merito alle indagini in corso sulla morte del giovane ricercatore italiano. Anche la Procura di Roma è molto scettica.

La polizia egiziana ha comunicato, infatti, che sono state uccise cinque persone legate alla criminalità comune e responsabili del sequestro e l’omicidio del giovane trovato morto nella zona di Giza dove viveva per ragioni di studio.

Si tratterebbe dei componenti di una banda di sequestratori specializzati nel rapimento di stranieri e provenienti dal governatorato di Sharqiyya nella zona del delta del Nilo e da Shubra El-Khema, al nord del Cairo.

La polizia avrebbe ritrovato nella casa della sorella di uno di loro i documenti di Regeni oltre che le sue carte di credito, poi fotografate e diffuse su Facebook dal Ministero degli interni egiziano.

Sulla questione sono stati informati anche i componenti del gruppo d’investigatori inviati dall’Italia per fare luce sulla morte del giovane italiano sollevando subito molta perplessità.

Il ricercatore, infatti, risulta scomparso proprio il giorno in cui si svolgevano le manifestazioni per l’anniversario delle rivolte che portarono al crollo del regime di Mubarak e si sa che era uscito di casa proprio per unirsi ai manifestanti.