Siria: attacchi contro gli sciiti. Quasi 80 morti tra Damasco e Homs
Giornata di sangue pagata soprattutto degli sciiti in Siria. A Damasco per una serie di attentati sono registrati per ora 31 morti, proprio mentre è ancora viva l’eco provocata dalla notizia delle 46 persone uccise a causa di un duplice attentato condotto con autobombe ad Homs.
In maggior parte si tratta di civili secondo quanto riportano fonti locali che sottolineano anche il fatto che non è giunta alcuna rivendicazione, anche se tutti ritengono che gli attentatori appartengano all’Isis o Daesh.
L’obiettivo sono stati i quartieri dove vivono in maggioranza componenti della comunità Alawita, cioè il gruppo etnico cui appartiene la famiglia di Bashar al Assad, così come una consistente parte del gruppo dirigente della Siria.
Sia a Damasco, sia ad Homs, teme che il bilancio degli attentati sia destinato ad aggravarsi perché una buona parte delle decine di feriti registrati sono stati ricoverati in ospedale in gravissime condizioni.
La notizia degli attacchi è giunta proprio mentre il segretario di Stato Usa, John Kerry, annunciava il raggiungimento di un “accordo provvisorio” con la Russia per ottenere almeno una tregua parziale degli scontri in corso in quasi tutta la Siria.
Dopo aver parlato con il ministro degli esteri russo, Sergei Lavrov, Kerry si è detto convinto che si è “più vicino a un cessate il fuoco oggi di quanto siamo stati”.