Mi illumino … solo di giorno. In viaggio sul Grande raccordo di Roma

Mi illumino … solo di giorno. In viaggio sul Grande raccordo di Roma

E’ il palcoscenico più lungo del mondo. Misura 68.2 Km ed è stato il protagonista del film documentario “Sacro Gra”, del regista Gianfranco Rosi, vincitore del Leone D’oro alla settantesima Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia nel 2013.

E’ il primo documentario nella storia della rassegna veneziana ad aggiudicarsi il prestigioso premio. Il  film sul Grande raccordo anulare di Roma si snoda attraverso storie di vite reali con lo sfondo dell’anello autostradale che circonda i vari quartieri di Roma.

Il barelliere che all’interno dell’ambulanza assiste  e rassicura un malato vittima di un incidente stradale, un ex principe che inventa un Bed and Breakfast nella sua lussuosa villa all’uscita del quartiere Boccea;  e poi, il pescatore delle anguille che vive su una zattera sul fiume Tevere, proprio sotto il raccordo anulare; infine, un gruppo di prostitute che si esibisce su un chiosco bar di un camper disastrato per allietare eventuali e improbabili clienti.

Ma il Grande raccordo anulare non è stato solo il palcoscenico di un documentario. E’ l’arteria a tre corsie per ogni senso di marcia che consente a migliaia e migliaia di automobilisti di spostarsi da un punto all’altro della città in tempi relativamente brevi.

Si calcola che nei 68,2 Km di anello autostradale circolino ogni giorno oltre 160 mila mezzi, dei quali circa 10 mila veicoli pesanti.

Recentemente, abbiamo percorso l’intero anello autostradale contando oltre 2.500 lampioni tra carreggiata esterna, centrale e interna. Di giorno è persino piacevole e sicuro percorrere il grande raccordo anulare. Il manto stradale, perfetto, consente un’andatura priva di scossoni, come spesso accade, invece, all’interno sulle strade disastrate e piene di buche di Roma.

Il problema, però, anche per questa arteria così importante, si presenta all’imbrunire, quando la luce del sole lascia il passo al buio della notte.

Da diversi mesi, infatti, il raccordo anulare e l’autostrada per Fiumicino sono completamente prive dell’illuminazione, cosa che crea non pochi problemi agli automobilisti.

Perché tutto questo? Da tempo avvengono furti del rame in prossimità dei lampioni da parte di bande che causano, appunto, lo spegnimento dei lampioni. A nulla sono valsi, fino adesso, i tentativi di installare telecamere di sorveglianze. I furti continuano.

Per ovviare a questo problema, l’Anas, già a maggio dell’anno scorso, ha indetto una gara per il ripristino dell’illuminazione,  svolta a dicembre, per un importo totale di 14 milioni di euro. La gara, vinta da un consorzio di Bologna, però, è stata poi successivamente annullata per i ricorsi delle altre imprese a causa di presunte irregolarità amministrative.

Nel frattempo,  i turisti che arrivano di sera da Fiumicino per una vacanza nella città eterna, o i tanti romani in movimento, sono costretti a viaggiare al buio per diversi chilometri. Come primo impatto si domandano: perché tanti lampioni disseminati in tutto il raccordo, compreso quello di Fiumicino, sono privi di luce?

A cosa servono allora i 2500 e oltre lampioni se poi non si accendono durante la notte? Sarà possibile avere la risposta da qualcuno?

Giuseppe Careri

 

 

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