New York Times: i poveri vivono meno dei ricchi. Bilancio peggiorato negli anni

New York Times: i poveri vivono meno dei ricchi. Bilancio peggiorato negli anni

Il New York Times CLICCA QUA  ritorna su un tema che sta caratterizzando la società contemporanea e che viene però sempre liquidato solamente con qualche articolo sui giornali mentre stenta a diventare una questione politica di rilievo per le cosiddette realtà evolute  dell’Occidente, in generale, e per gli Stati Uniti, in particolare.

Anche perché riguardano e toccano nel profondo i problemi della democrazia sostanziale e degli equilibri sociali e civili scompensati i quali si rischiano di affrontare le stesse catastrofi economiche, politiche e  militari che hanno caratterizzato la storia europea del ‘900.

Si tratta di quello che viene definito l’allargamento della forbice tra ricchezza e povertà e, questo costituisce l’approfondimento del quotidiano newyorkese, le sue conseguenze perfino sulle condizioni sanitarie e le aspettative di vita di fasce sempre più larghe della popolazione mondiale.

Il New York Times fa riferimento ad una ricerca sulla realtà americana condotta dalla Social Security Administration grazie alla quale emerge che, come si aggrava il divario tra ricchi e poveri, così si distanziano sempre più i dati della longevità tra gli americani ad alto reddito e quelli più poveri.

In sostanza, scrive il giornale liberal americano per eccellenza i poveri stanno perdendo terreno anche in relazione ai loro anni di vita che costituisce “il punto di partenza della misura del benessere”.

Sono stati comparati i dati odierni con quelli dei primi anni 1970 allorquando un uomo di 60 anni che si trovava nella parte superiore della scala dei guadagni poteva aspettarsi di vivere 1,2 anni in più rispetto un uomo della stessa età più povero. Oggi questo divario è salito a 5,8 anni in più rispetto ai suoi coetanei più poveri.

Il New York Times cita anche una recente ricerca pubblicata dal Brookings Institution rivelatrice del fatto che se si comparano i dati del 1920, i quali mostravano una differenza di sei anni nella speranza di vita tra ricchi e poveri,con quelli del 1950 si trova già una differenza più che raddoppiata, di 14 anni, mentre per donne si è passati da 4,7 anni a ben 13.

Il giornale ricorda che questa questione sta cominciando a salire nell’attenzione del mondo politico, come sta dimostrando il dibattito in corso tra i due candidati alla presidenza del Partito Democratico, Hillary Clinton e  il senatore Bernie Sanders e Hillary Clinton i quali hanno espresso entrambi la preoccupazione del processo in atto a danno delle fasce più deboli.

Alcuni studiosi sottolineano però che il calo del fumo tra “ricchi e istruiti” può in parte spiegare la differenza e che per talune malattie i dati non consentono di giungere ad un giudizio certo.

Edoardo Matteo Infante