E’ il family-day. Roma mobilitata. I vescovi contro l’equiparazione matrimonio- unioni civili

E’ il family-day. Roma mobilitata. I vescovi contro l’equiparazione matrimonio- unioni civili

Al Circo Massimo di Roma per il family-day arrivano i sostenitori della famiglia e la loro giornata è da tempo etichettata così perché oramai niente si sottrae più ad una scatenata moda di voler usare l’inglese a tutti i costi.

Questo, però, non costituisce  il maggior motivo di interesse, ma anche di polemiche che ruotano attorno ad un evento finito in diretta rotta di collisione con quanto sta preparando la maggioranza parlamentare, e non solo, sulle cosiddette unioni civili.

Gli organizzatori attendono a Roma una grande affluenza e rispondere così, anche se se non è questo il vero obiettivo principale, alle manifestazioni dei sostenitori del fronte opposto, una settimana fa  scesi in piazza a loro volta in tutta l’Italia in difesa delle unioni civili e alla possibilità che possano essere autorizzate le adozioni per le coppie gay.

Il fronte a sostegno della famiglia attraversa tutto il fronte politico e sociale italiano. Così, hanno già preannunciato la partecipazione alla manifestazione romana esponenti di tutti i partiti, inclusi coloro che fanno parte di quel gruppo che nel Partito democratico si riferisce esplicitamente  alla tradizione democratica del mondo cattolico, come è nel caso dell’ex ministro Fioroni.

La manifestazione del family- day è coincisa con la conclusione dei lavori del Consiglio permanente dei Vescovi italiani di cui sono state rese note le considerazioni relative anche alla famiglia e alle unioni civili.

Il comunicato della Cei sottolinea che negli interventi dei vescovi “si è espressa la consapevolezza della missione ecclesiale di dover annunciare il vangelo del matrimonio e della famiglia, difendendo l’identità della sua figura naturale, i cui tratti sono recepiti nella stessa Carta costituzionale. L’equiparazione in corso tra matrimonio e unioni civili – con l’introduzione di un’alternativa alla famiglia – è stata affrontata all’interno della più ampia preoccupazione per la mutazione culturale che attraversa l’Occidente”.

“Sul piano delle nuove povertà, prosegue il comunicato, il Consiglio Permanente si è fatto interprete di una Chiesa vicina alla gente, della quale non ha esitato a farsi voce: ecco le famiglie che faticano ad arrivare a fine mese, molte delle quali si trovano a non saper soddisfare nemmeno i bisogni primari; ecco la piaga della disoccupazione, per affrontare la quale non bastano i richiami alla solidarietà, ma serve una nuova, forte imprenditorialità e un welfare di comunità; ecco la preoccupazione per l’inverno demografico, la richiesta di maggior sostegno per i diritti dei figli – a partire dal concepimento – e la denuncia per l’assenza di politiche familiari efficaci”.