Mosul: Usa hanno colpito il “portafoglio” dell’Isis. In fumo milioni di dollari dei terroristi

Mosul: Usa hanno colpito il “portafoglio” dell’Isis. In fumo milioni di dollari dei terroristi

Gli Usa non confermano né smentiscono di aver completamente distrutto a Mosul, in Iraq,  il deposito dove l’Isis mantiene la sua riserva in monete ed oro provenienti dalla vendita clandestina di petrolio, dalle razzie delle opere d’arte rubate in Siria e in Iraq, dai riscatti ottenuti per liberare alcuni rapiti, dalle ruberie di ogni genere compiute nel largo territorio che forma il loro Califfato islamico.

Meglio sarebbe usare il passato e dire dove l’Isis manteneva il proprio tesoro in valuta,  perché quel deposito, adesso, non esiste più dopo essere stato centrato da due bombe da una tonnellata ciascuna sganciate con millimetrica precisione dagli aviogetti statunitensi.

Non sappiamo quanta moneta sia andata in fumo, ma alcune fonti americane restate anonime parlano dell’equivalente di milioni e milioni di dollari Usa.

Chiaramente l’operazione è tesa a mettere in crisi l’organizzazione islamista di al – Baghdadi, autoproclamatosi il Califfo, che risulta essere rifugiato proprio a Mosul, considerata la capitale politica del Daesh, dopo che un bombardamento americano lo avrebbe completamento paralizzato.

Successivamente, altri attacchi mirati hanno raggiunto alcuni dei principali capi dell’organizzazione terroristica, tra i quali coloro che si occupavano dei traffici commerciali e finanziari dell’Isis ed assicuravano un continuo flusso di risorse necessarie alla gestione del grosso sforzo bellico necessario a condurre la guerra santa, jihad, su numerosi fronti.

Colpire il portafoglio del Daesh significa indebolire fortemente la capacità sia di reclutare nuovi adepti, sia di organizzare attentati in giro per il mondo, oltre che sostenere lo sforzo bellico diventato sempre più impegnativo dopo il coinvolgimento della coalizione internazionale legata agli occidentali e della Russia.