Alla ricerca della felicità….trovata!

Alla ricerca della felicità….trovata!

Alcuni peli bianchi si fanno spazio in una barba rossiccia che ricorda un fiero cavaliere del Sacro Graal. Il fisico, tuttora asciutto, longilineo, scattante, rivela un intenso passato sportivo. Quasi un pentatleta! Taekwondo, sub, surf, sci nautico, pilota di elicotteri, alcune delle discipline in cui si è a lungo cimentato. Non si è fatto mancare nulla. Neanche le compagnie femminili!

Eppure in fra Nicola, 48 anni di Ancona, sì perché non stiamo parlando di Raoul Bova ma di un frate della comunità francescana di Betania, una realtà mista di consacrati, frati e sorelle, nata a Terlizzi, in provincia di Bari, circa trent’anni fa, alcune cose a quel tempo non quadravano. Si chiedeva con insistenza perché, nonostante avesse tutto quello che il mondo normalmente desidera, provasse, ogni sera che rientrava a casa o in qualche sperduta camera d’albergo statunitense o australiano, un profondo vuoto nell’intimo del suo io.

Cosa si riaffacciava sovente nella sua mente? Un’immagine impressa nella memoria, risalente all’età di otto anni, di un altare di pietra completamente spoglio sul cui significato avrà una spiegazione, se non proprio una rivelazione, in età adulta.

Ma torniamo agli anni della giovinezza. Nicola riempiva il suo desiderio di pienezza di vita occupando le giornate con le varie discipline sportive finché non decide, nel 1986, di partire militare in Marina dove scopre la passione per il volo.

E’ molto bravo, prende il brevetto di pilota e, terminato il servizio militare, arriva primo su oltre cento candidati in un corso per elicotteristi. James Bond, un pivellino al suo confronto!

L’irrequietezza, però, continua. Nel 1998, a Bangkok, in uno dei suoi tanti viaggi, con la sua fidanzata, si trova al ristorante e, durante una discussione sulla religione, rimane colpito da una frase di un commensale: “Ma vuoi paragonare Dio con Budda e Maometto?”. Tornato in Italia, rispolvera i suoi ricordi ecclesiastici e si mette in contatto con un prete, don Paolo, con il quale inizia un prolungato, serrato confronto al termine del quale Nicola chiede: “Ho capito che la verità è Gesù Cristo. Dimmi cosa devo fare per diventare Suo discepolo e io lo farò”. La risposta del sacerdote è lapidaria: “Inginocchiati a pregare e apri la Bibbia”.

A Nicola, ancora scosso dalla perentorietà del comando, non resta che sottomettersi.

Apre la Bibbia a caso – lui capirà poi che la parola “caso” è completamente inappropriata – e legge la parabola del giovane ricco che, chiedendo a Gesù cosa fare per raggiungere la felicità dopo aver osservato tutti i comandamenti, se ne va triste di fronte all’esortazione a vendere tutti i suoi beni e a seguirlo.

Da questo momento una vera e propria slavina. Entra in crisi il suo rapporto con la fidanzata, capisce che la sua vocazione non è al matrimonio, quindi ad un rapporto esclusivo con una persona, ma alla vita consacrata, la dedizione, cioè, più ampia possibile agli altri. Entra in un gruppo di preghiera, inizia il suo discernimento spirituale con padre Albino, maestro dei frati minori della Basilica di S.Giuseppe da Copertino.

Conosce anche la fraternità di Betania presso la quale è ospite per alcuni giorni. Di questa realtà lo attira la radicalità cristiana, la venerazione della Madonna, il rosario, che lui ora chiama il cordone ombelicale con Maria, recitato tre volte al giorno, l’indossare sempre il saio. Intuisce che è ad un passo dal trovare quello che ha cercato tutta la vita, quell’altare spoglio in pietra, simbolo del dono totale agli altri.

Ma la lotta è sempre molto dura. Il combattimento è strenuo. Vive la solitudine di una scelta definitiva. Chiede con forza a Dio di farsi conoscere.

Nel frattempo, ultimi rigurgiti di vita mondana, con i suoi amici surfisti acquista un biglietto, partenza 17 agosto, per una vacanza alle Hawaii. Il caso, ma ormai sapete che lui non lo chiama più così, vuole che per il 16 agosto lo chiamino dalla casa madre della fraternità di Terlizzi per iniziare un periodo di ritiro. Vado o non vado?! Meglio le onde gigantesche dell’Oceano, gli dice una parte di sé. No, controbatte l’altra, scegli la preghiera. Ma vuoi mettere una surfata da mercoledì da leoni!

In questo tormento esistenziale, come un lampo, gli torna alla mente la parabola del giovane ricco, da cui era iniziato tutto, capisce di essere ad un bivio decisivo per la sua vita, strappa il biglietto per le Hawaji e sale sul rapido Roma-Bari.

Oggi è felice. La felicità è trovata.

Giuseppe Gaglioti