L’Islam italiano mobilitato contro l’Isis. Anche all’estero monta la protesta contro il Daesh
L’Islam scende in piazza contro l’Isis, o Daesh, per protestare contro questi seguaci del califfato islamico che in nome della religione compiono misfatti di ogni genere e finiscono per radicalizzare i rapporti con le comunità musulmane in molti paesi occidentali.
Già all’indomani degli attacchi di Parigi della settimana scorsa, alcuni musulmani afghani si erano riuniti al Colosseo per esprimere la loro condanna.
Numerosi imam in varie città italiane, così come quelli del resto d’Europa, bollano con parole di fuoco le ultime gesta di Parigi. Chiaro è l’obiettivo di evitare che abbiano facile gioco anche coloro che approfittando del ruolo dell’isis vogliono scatenare un clima da guerra di religione o di scontro di civiltà appiattendo sull’immagine dei terroristi quella della stragrande maggioranza degli islamici che, invece, vogliono vivere in pace ed integrarsi.
Molti musulmani ricordano che loro si sentono le prime vittime vittime di ragazzi come Abdelhamid Abaaoud, appena identificato cadavere sotto le macerie del covo parigino in cui stava organizzando nuovi attentati contro civili inermi ed indifesi, che uccidono in un delirio religioso da jihad da cui essi si sentono lontanissimi. Ricordano anche che, a fronte dei tanti, troppi morti provocati in Europa dagli estremisti islamisti, non devono essere dimenticate le centinaia di migliaia di musulmani uccisi in varie parti del mondo, a partire da Iraq, Siria, Pakistan ed Afghanistan.
Per esprimere questi sentimenti e solidarietà con le famiglie delle vittime scendono in piazza gli islamici di Lucca e di Parma, mentre per sabato è organizzata a Roma, a Piazza Apostoli alle 15,una manifestazione dal titolo :”Not in my name”, no nel mio nome.
L’iniziativa è organizzata dall’Ucoii (Unione delle comunità islamiche Italiane) il cui Presidente Elzir ha detto: ”Il mondo islamico senza se e senza ma ha condannato questa tragedia e questi atti di terrorismo”. A suo avviso questa manifestazione nazionale è necessaria ”per dimostrare che siamo contro il terrorismo”. “Siamo alleati dei nostri concittadini”, ha proseguito Elzir. Veniamo colpiti da persone che si dichiarano musulmane usando il nome di dio invano”.
Una grande manifestazione di protesta contro l’Isis è stata organizzata in India dove vivono circa 160 milioni di musulmani che si sono mobilitati contro gli attentati del Daesh in Francia, Turchia e Libano. Gli islamici indiani fanno notare che solo una manciata di loro giovani si sono uniti alle milizie jihadiste in Siria.