Batteri sempre più resistenti alle cure. Ci troveremo senza difese come nel Medioevo. Bisogna partire dall’agricoltura

Batteri sempre più resistenti alle cure. Ci troveremo senza difese come nel Medioevo. Bisogna partire dall’agricoltura

Qualcuno già si spinge a dire che siamo entrati in una cosiddetta “era post-antibiotica” perché i batteri si stano rivelando sempre più resistenti ai farmaci utilizzati attualmente superando la barriera rappresentata dalla colistina. Il richio è che l’umanità si trovi riproiettata indietro verso il Medioevo con le sue grandi piaghe sanitarie, a partire da vaiolo e peste.

La conferma viene dalla pubblicazione sulla rivista Lancet di uno studio realizzato da ricercatori cinesi che prefigurano la possibilità che l’umanità si trovi prima o poi a dover affrontare lo spettro di infezioni incurabili.

Gli scienziati cinesi hanno identificato una mutazione batterica, soprannominata gene MCR-1, che impedirebbe alla colistina di uccidere i batteri. Sono giunti a questa conclusione dopo una serie di ricerche e studi condotti su animali, carne cruda e 16 pazienti.

La resistenza pare sia particolarmente significativa in una vasta gamma di ceppi e specie batteriche, tra cui l’E. coli, cioè Escherichia coli Castellani & Chalmers, la Klebsiella pneumoniae e la Pseudomonas aeruginosa.

Gli scienziati ritengono che la resistenza alla colistina, molto utilizzata in agricoltura e nella veterinaria, inizi dagli animali ponendo così la questione di rivedere proprio l’ampiezza di questo uso che, a lungo andare, aumenterà il diffondersi di batteri ultra resistenti. Lo scenario, invece, è quello di un aumento di colistina la quale dovrebbe passare dalle 12.000 tonnellate all’anno del 2015 alle 16.500 tonnellate previste per il 2021.