Usa: ricerca conferma gli studi italiani sugli effetti della Vitamina B1 contro il Parkinson

Usa: ricerca conferma gli studi italiani sugli effetti della Vitamina B1 contro il Parkinson

Le conclusioni di una ricerca che conferma  i risultati raggiunti in Italia dal prof. Antonio Costantini sull’uso di Vitamina B1 per contrastare il Parkinson sono stati pubblicati sul sito de The National Center for Biotechnology Information degli Stati Uniti. La ricerca ha riguardato 50 pazienti e nell’abstract  pubblicato si precisa che sono stati curati a partire dal giugno 2012.

Ultima Edizione ha dedicato agli studi del prof. Costantini lo SPECIALE PARKINSON

La ricerca pubblicata oggi ha riguardato 33 uomini e 17 donne, con una età oscillante tra i 70 ed i 13 anni e con una durata media di malattia tra i 7.3 ed i 6.7 anni. Tutti i pazienti hanno iniziato con un trattamento di 100 mg di tiamina ( Vitamina B1 )  intramuscolo due volte a settimana senza nessuna variazione della terapia personale. Tutti i pazienti sono stati rivalutati dopo un mese e  sottoposti a controllo successivo ogni tre mesi durante il trattamento.

Il trattamento con tiamina- sostengono i ricercatori- ha portato ad un significativo miglioramento dei sintomi motori e non motori in circa tre mesi e la loro condizione  è rimasta stabile nel tempo. Alcuni pazienti di media gravità hanno avuto una completa regressione dei sintomi.  La durata della osservazione è variata da 95 a 831 giorni, con una durata media di  tra i 291 ed i 207.

Le conclusioni cui sono giunti i ricercatori italia, tra cui è anche il dott. Roberto Fancellu, sono  che la somministrazione di alte dosi di tiamina per via parenterale è stata efficace nel far regredire i sintomi motori e non motori del Parkinson . Il miglioramento clinico è stato stabile nel tempo in tutti i pazienti.

prof. Antonio Costantini

prof. Antonio Costantini

“Dalla nostra evidenza clinica, è scritto nella ricerca, noi ipotizziamo che una disfunzione dei processi metabolici tiamino-dipendenti potrebbe causare un danno selettivo neuronale nei  centri tipicamente colpiti da questa malattia ed essere un evento molecolare fondamentale che provoca neurodegenerazione. La tiamina potrebbe avere un’azione ristorativa e neuroprotettiva nella malattia di Parkinson”.

Il testo in inglese è raggiungibile sul sito del NCBI   CLICCA QUA