Al Jazeera: troppo razzismo nel calcio italiano

Al  Jazeera: troppo razzismo nel calcio italiano

Italia paese di razzisti. Soprattutto di tifosi di calcio razzisti. Questo il convincimento cui giunge un’inchiesta che la Tv araba del Qatar, Al Jazeera, la cui conclusione è: il razzismo nel mondo del calcio rimane un problema serio.

Il reportage parte dall’esperienza di KingsleyBoateng che si dice “triste” per quanto accade nei nostri stadi.

Al Jazeera ricorda che solo nella stagione 2014 – 2015 sono stati ufficialmente registrati 14 episodi di razzismo in tutte le leghe professionistiche italiane, secondo i dati resi noti dall’Osservatorio sul Razzismo e Antirazzismo nel Calcio (ORAC) con una riduzione, comunque, notevole del 50% rispetto alla stagione precedente ad al massimo raggiunto con 80 episodi nel 2005 – 2006.

Nella maggior parte dei casi si è trattato di cori razzisti o di fischi partiti dalla folla ei tifosi, ma ci sono stati anche alcuni casi di giocatori aggrediti verbalmente dagli avversari in campo.

Al Jazeera ricorda la “tolleranza zero” decisa dalla FIGC nel 2013 con l’introduzione di nuove regole che hanno portato ad infliggere sanzioni più severe per le società professionistiche i cui sostenitori si rendono responsabili di comportamenti xenofobi.

La tv del Qatar ricorda che Boateng ha fatto il suo debutto nella nazionale under 21 italiana nell’agosto di quest’anno grazie al fatto che ha potuto ottenere la cittadinanza italiana perché ha vissuto in Italia da quando aveva l’età di cinque anni utilizzando la legge che consente di ottenere la cittadinanza se un cittadino straniero vive in Italia per più di 10 anni.

Una situazione d’incertezza amministrativa, della durata di molti anni, che riguarda molti altri giovani atleti extracomunitari i quali sono chiamati ad affrontare difficoltà amministrative molto numerose e complesse che però, come ha dichiarato un portavoce della FIGC ad Al Jazeera, sono in linea con le regole stabilite dalla FIFA e dalla UEFA.

Altre federazioni, invece, come quelle dell’hockey e della boxe hanno riformato i loro regolamenti negli ultimi due anni, in modo che la procedura della registrazione degli atleti extracomunitari nati in Italia è analoga a quella prevista per i cittadini italiani.

Secondo Al Jazeera, il settore non professionale presenta molti più casi di razzismo e cita i dati ORAC che ha registrato almeno 44 episodi di razzismo nella stagione 2014-15, tra cui nove casi di insulti tra i giocatori in campo.

Anche Boateng pensa che sia il settore non-professionale maggiormente a rischio anche perché, dice, “C’è meno protezione per i giocatori e più ignoranza tra i tifosi”.

Al Jazeera ricorda che nello scorso luglio, il presidente della Figc, Carlo Tavecchio, si è lasciato scappare un commento controverso su un giocatore africano definendolo un “mangiatore di banane” e si è preso una sospensione Uefa e Fifa per sei mesi, senza però che la Federazione italiana prendesse alcun provvedimento. Ricorda inoltre come l’ex allenatore della nazionale, Arrigo Sacchi, ha detto che ci sono “troppi giocatori di colore” a livello giovanile ed è sembrato collocare ciò al fatto che la nazione era “senza dignità e orgoglio”.