Francesco al Congresso Usa parla dei temi “scomodi”; armi, pena di morte, ambiente immigrazione. Il mondo guarda a lui

Francesco al Congresso Usa parla dei temi “scomodi”; armi, pena di morte, ambiente immigrazione. Il mondo guarda a lui

Se fosse questo il metro di misura con cui valutare l’importanza di un viaggio papale si dovrebbe dire che oltre non si sarebbe potuto andare: Papa Francesco ha conquistato definitivamente l’America e l’intero mondo guarda lui. Si è trattato del primo discorso di un Pontefice dinanzi al Congresso Usa, il più importante Parlamento del mondo.

Francesco è intervenuto senza alcuna cautela diplomatica e senza preoccuparsi di potere o meno  esprimere un’opinione più o meno apprezzata da un uditorio politico diviso su moltissime questioni, dalla tutela dell’ambiente alla famiglia, dai migranti, alla pena di morte, alla salvaguardia della famiglia al ruolo dell’imprenditoria e dell’uso corretto della tecnologia.

Accolto dal Vicepresidente democratico degli Stati Uniti e Presidente del Senato, John Biden, e dallo Speaker della Camera, il repubblicano, John Boehner, il Papa è stato oggetto di un’accoglienza veramente calorosa da parte dei rappresentanti del popolo Usa.

Il Papa si è espresso in inglese subito ringraziando per l’invito ricevuto a parlare in quella che ha definito “terra dei liberi e casa dei poveri” in quanto figlio dello stesso continente americano da cui, ha detto il Papa, “tutti noi abbiamo ricevuto tanto”.

Francesco ha illustrato, in una specie di compatta sintesi, tutte le posizioni che stanno esprimendo il suo pensiero sui principali problemi del mondo senza preoccuparsi di poter esprimere un’opinione più o meno apprezzata da un uditorio politico diviso su moltissime questioni, dalla tutela dell’ambiente alla famiglia, dai migranti, alla pena di morte, alla salvaguardia della famiglia al ruolo dell’imprenditoria e dell’uso corretto della tecnologia.

Francesco ha esordito ricordando che l’impegno politico richiede di soddisfare i bisogni comuni stimolando la crescita di tutti, specialmente di coloro che hanno più bisogno. L’attività legislativa, ha ricordato Francesco, è sempre chiamata ad avere cura delle persone.

Il Papa ha ricordato i grandi meriti della democrazia americana e del “sogno” che gli Stati Uniti hanno sempre saputo esercitare ed ha detto di volersi rivolgere all’intero popolo degli Stati Uniti per dialogare con le molte migliaia di uomini e donne che si sforzano quotidianamente di fare un’onesta giornata di lavoro, portare a casa il pane quotidiano e qualche soldo.

Francesco ha preso a riferimento quattro grandi americani per celebrare i meriti della memoria storia del Paese e per sviluppare il suo ragionamento sui temi fondamentali che a suo avviso sono oggi di fronte al mondo intero e devono essere affrontati non per puro spirito di discussione, ma per trovare delle soluzioni.

Il Papa ha ricordato così quattro grandi americani, Abramo Lincoln, Luther King, Doroty Day e Thomas Merton che significano, libertà, non esclusione, impegno sociale e impegno per il prossimo.

Francesco ha subito affrontato i problemi della violenza presente del mondo che molto spesso si vuole richiamare alla religione. A suo avviso bisogna dire di no, invece, ad ogni forma di fondamentalismo mentre, allo stesso tempo, deve essere salvaguardare la libertà religiosa e quella intellettuale.

Poi, ha invitato a guardarsi dal pericolo di affidarsi ad un semplicistico riduzionismo che vuole dividere le cose solo tra bene e male o solo tra giusti e peccatori, mentre il mondo contemporaneo- ha detto- richiede il superamento di ogni forma di polarizzazione che potrebbe dividere l’umanità solamente in questi due campi.

Per quanto riguarda la questione dei milioni di migranti che si muovono in tutte le parti del mondo, Francesco ha ricordato che, come americani, molti “siamo stati stranieri” e che molti componenti l’uditorio discendono da immigrati. Il suo invito, allora, è di non “farci sconcertare dai numeri”, ma guardare agli occhi di queste persone e vedere in loro degli esseri umani.

Francesco, in sostanza ha chiesto un impegno per evitare la tentazione, molto comune, di scartare tutto ciò che sembra problematico. A suo avviso, allora, ci si deve ricordare della regola d’oro per la quale si deve “fare agli altri quello che vorresti che gli altri facessero a te”.

Da qui l’invito a “trattare gli altri con la stessa compassione con cui vorremmo essere trattati noi”, aiutare gli altri “come noi stesi vorremmo aiuto” e ciò vale per la sicurezza e le opportunità.

“Il parametro che usiamo per gli altri, ha detto il Papa, è lo stesso parametro che il tempo userà per noi”.

Francesco ha quindi richiamato alla responsabilità di proteggere e difendere la vita umana in ogni fase del suo sviluppo e per questa convinzione ribadisce la richiesta dell’abolizione mondiale della pena di morte sostenendo in questo il recente appello avanzato dai vescovi americani.

Il Pontefice ha poi affrontato il problema della fame e della povertà che, ha detto, vanno combattute su molti fronti. Un tema che ha legato sia all’uso corretto delle risorse naturali, sia alla giusta utilizzazione delle applicazioni tecnologiche, ben orientando lo spirito imprenditoriale che è fondamentale per un società moderna innovativa e partecipativa. Secondo Francesco, l’imprenditoria costituisce una nobile vocazione orientata a produrre ricchezza per tutti e la creazione di posti di lavoro è un bene imprescindibile per il bene comune.

Francesco ha ricordato la sua enciclica sulla natura scritta, ha detto, per entrare in dialogo con tutti sulla “nostra casa comune” perché c’è bisogno di “un confronto con tutti giacché la sfida ambientale ci riguarda e ci tocca tutti”.

Questo, ha aggiunto, è il momento di decisioni e strategie coraggiose per la lotta alla povertà, per ristabilire la dignità delle persone escluse e prendersi cura degli esclusi.

Il Papa ha incitato a scegliere la via del dialogo e a costruire ponti perché, ha detto, “quando si avvia un dialogo si aprono nuove opportunità per tutti. Ciò ha richiesto e richiede coraggio ed audacia che non sono sinonimi di irresponsabilità”. Un buon leader politico, ha continuato il Papa, è un uomo che sceglie il momento di operare con spirito di apertura e senso pratico e sceglie sempre di avviare dei processi anziché d’impossessarsi di spazi.

Guardando ai conflitti in atto, Francesco si è nuovamente espresso contro il commercio delle armi che sono vendute a coloro che infliggono “sofferenze indicibili” agli altri esseri umani solamente per i soldi, “soldi sporchi di sangue”.

Ricordando la tappa di Philadelphia, dove si terrà il convegno mondiale delle famiglie, Francesco ha parlato della famiglia ricordando il ruolo da essa svolta nella costruzione anche degli Stati Uniti d’America. Eppure, egli ha detto, la famiglia è minacciata dentro e fuori, citando a questo riguardo le ansie e le preoccupazioni di tanti giovani. Questi problemi devono essere affrontati parlandone tutti assieme, cercando delle soluzioni piuttosto che impantanandosi solo in discussioni e promuovendo una cultura che permetta di sognare una società di diritti per tutti i fratelli e le sorelle.

Francesco ha concluso richiamandosi ancora al” sogno americano” e chiedendo a Dio la benedizione per l’America.