Terremoto in Cile ha provocato uno tsunami in Giappone. Senza danni per l’allerta delle autorità

Terremoto in Cile ha provocato uno tsunami in Giappone. Senza danni per l’allerta delle autorità

Uno tsunami è giunto in Giappone e la sua formazione è stata legata al terremoto che ha colpito le coste del Cile con un’intensità di magnitudo 8.3.

In effetti, subito dopo il sisma cileno la “Japan meteorological agency”, equivalente al nostro Istituto nazionale di Geofisica e di Vulcanologia in materia di terremoti, aveva lanciato l’allerta tsunami prevedendo l’arrivo di onde alte ad un metro sulle coste orientali di Hokkaido, del Tohoku, del Kanto, e della grande piana di Tokyo.

In realtà, le onde sono arrivate, ma leggermente più basse perché hanno toccato gli 80 cm nel porto di Kuji, nella prefettura di Iwate, i 50 cm a Erimo, nell’isola settentrionale di Hokkaido e i 40 cm a Oarai, nella prefettura di Ibaraki. Onde minori hanno raggiunto, dopo aver percorso un intero emisfero lungo il pacifico i 30 cm in altre località del nordest.

La Japan meteorological agency aveva lanciato l’allerta a notte fonda relativa a uno tsunami fino a 1 metro, in particolare sulle coste orientali di Hokkaido, del Tohoku e del Kanto, la grande piana di Tokyo. Misure preventive di sfollamento sono state prese in alcune aree considerate a rischio anche perché nel passato onde di tsunami sono giunte in Giappone a seguire forti scosse telluriche registrate proprio in Cile.

A questo proposito si ricordano le onde del 1960 quando si registrarono 140 tra morti e dispersi, nel 12010 e nel 2014.