Cina: 44 i morti. 520 i feriti. Decine e decine i disperi, tra cui molti vigili del fuoco a Tainjin

Cina: 44 i morti. 520 i feriti. Decine e decine i disperi, tra cui molti vigili del fuoco a Tainjin

44 morti e decine e decine di feriti. Moltissime le persone ricercate, tra cui 36 vigili del fuoco, definiti al momento ancora dispersi.

Aumenta sensibilmente il bilancio delle vittime delle esplosioni che, per cause ancora imprecisate, hanno sconvolto l’area industriale del porto di Tainjin, a cento chilometri da Pechino. Una delle esplosioni è stata così violenta che i sismografi hanno rilevato delle onde sismiche equivalenti a quelle di un terremoto di piccola intensità intorno ai 2 gradi di magnitudo.

Secondo le prime ricostruzioni dell’accaduto, una prima esplosione sarebbe avvenuta su di una nave carica di esplosivi, mentre una seconda avrebbe interessato un deposito di sostanze chimiche che si trovava molto vicino al punto in cui era attraccata la nave.

Pesanti le conseguenze sugli edifici e le strutture del porto che pare siano state sottoposte ad un vero e proprio bombardamento.

Anche nove vigli del fuoco avrebbero perso la vita nel tentativo di spegnere i tantissimi focolai sviluppatisi su di una larga area. In totale sono all’opera circa 1.000 pompieri.

Stando al contenuto di molti messaggi presenti su Internet, nonostante le autorità abbiano garantito la massima trasparenza dell’inchiesta già avviata sull’incidente, sarebbe in atto una vera e propria forma di censura sulle comunicazioni relative all’esplosione.