Obama alla guerra contro le emissioni inquinati. Già le prime opposizioni.

Obama alla guerra contro le emissioni inquinati. Già le prime opposizioni.

Barack Obama ha presentato la sua strategia contro i cambiamenti climatici per quello che ha definito “il più grande, più importante passo che abbiamo mai fatto” per tagliare le emissioni di gas responsabili dell’effetto serra.

Il Presidente Usa ha reso noto il piano “Clean Power” – Energia pulita- che servirà ad introdurre misure in grado di ridurre di un terzo le sostanze inquinanti che escono dai camini delle centrali elettriche degli Stati Uniti in 15 anni e ulteriormente valorizzare l’energia eolica e solare e altre fonti di energia rinnovabili.

Come era facile attendersi, sono già giunte le dichiarazioni di quanti intendono opporsi al piano e in molti sono proprio gli addetti ai lavori del settore energetico e che non hanno intenzione di spendere i soldi necessari agli investimenti richiesti dalle trasformazione agli apparati che devono essere introdotti per ottemperare alle muove norme ambientali insite nel “Clean Power”.

Il principale obiettivo che Obama conferma di voler prendere di mira è quello del carbone visto che ad oggi ben un terzo dell’energia elettrica prodotta negli Usa giunge proprio da centrali elettriche che bruciano questo combustibile fossile.

Obama ha spiegato la sua determinazione sulla base del convincimento che l’umanità oggi costituisce “la prima generazione a sentire gli effetti del cambiamento climatico, e l’ultima generazione in grado di poter fare qualcosa al riguardo” e, questo, ha detto Obama, costituisce per noi “obbligo morale” per cominciare ad impegnarci contro il cambiamento climatico.

Obama ha inserito questo progetto all’interno di quello più ampio che si attende possa venire definito con la conferenza sui cambiamenti climatici organizzata a Parigi per la fine dell’anno e per la cui conclusione positiva è giunto più volte l’auspico anche da parte di Papa Francesco.

Secondo l’impostazione data da Obama al “Clean Power” ogni stato dell’Unione fisserà un programma di riduzione delle emissioni presentando una proposta all’Agenzia per la protezione dell’Ambiente, la “Environmental Protection Agency“ con la quale sarà esaminato il concreto sviluppo delle azioni da intraprendere. E’ questo un modo per impedire che i singoli stati, magari rivolgendosi alla Corte suprema, continuino a rifiutare ogni forma d’intervento sostenendo che ci si trovi di fronte ad imposizioni da parte delle autorità centrali di Washington.