Roma: Marino perde un altro pezzo importante di Giunta. Lascia Silvia Scozzese, Assessore al Bilancio

Roma: Marino perde un altro pezzo importante di Giunta. Lascia Silvia Scozzese, Assessore al Bilancio

Non c’è pace per Marino e per la sua giunta. Dopo settimane di voci, caratterizzate anche dall’acceso dibattito con Matteo Renzi sulla sopravvivenza dell’esperienza in corso in Campidoglio, giungono le dimissioni dell’Assessore al Bilancio di Roma Capitale, Silvia Scozzese, attraverso una lettera inviata al Sindaco.

Dalla missiva si capisce che tra i due sono state vissute, per un lungo periodo, profonde divergenze sulle principali decisioni assunte, o non assunte, dal Comune di Roma in materia di spesa e di servizi. La denuncia della Scozzese è precisa: troppe scelte contraddittorie, proroghe ed affidi diretti.

Il segno ulteriore di una crisi che si potrebbe definire di “struttura” della Giunta Marino e delle prospettive politiche della linea gestionale seguita dal Sindaco capitolino.

Le dimissioni di Silvia Scozzese, del resto, giungono a poche ore di distanza dalla definitiva “separazione” tra Marino e l’ex Assessore ai trasporti Guido Improta il cui annunciato addio era stato di fatto “sospeso” prima che la situazione tra i due precipitasse nuovamente e definitivamente nei giorni scorsi. Giorni caratterizzati dalla oramai famosa esternazione di Renzi rivolta sia a Marino, sia al Governatore della Sicilia, Dario Crocetta: se sanno governare, governino; altrimenti vadano a casa!

Se quelle di Guido Improta, però, possono essere considerate dimissioni basate per lo più su motivazioni politiche, Improta è forse il più vicino tra gli assessori capitolini al Presidente del Consiglio Matteo Renzi, l’addio di Silvia Scozzese ha più un sapore squisitamente “tecnico”.

Le sue ragioni,  come si evince anche dalla sua lettere al Sindaco, risalgono esclusivamente a profonde divergenze sul modo di governare Roma e sulle prospettive di una gestione che lei da competente in materia, ha alle spalle una lunga esperienza all’Anci, l’associazione dei comuni italiani, considera assolutamente deficitaria.

Da tempo circolavano le voci che collegavano le possibili dimissioni di Silvia Scozzese a quelle di Guido Improta, ma sembra invece  che l’Assessore al Bilancio con la sua lettera voglia rimarcare una sua più indipendente ed autonoma scelta.

Di seguito pubblichiamo la lettera di dimissione inviata a Marino da Silvia Scozzese.

«Da un po’ di tempo registro il compimento di scelte che a me appaiono in contraddizione con le finalità che insieme ci eravamo dati – si legge – Condivido la necessità di potenziare la spesa nei settori relativi ai servizi alla città, ma essa non può essere costruita al di fuori degli ambiti di tipicità e di correttezza degli atti amministrativi, ambiti che devono costituire e rimanere il faro della nostra azione quotidiana».

«Sono profondamente convinta della possibilità e della necessità di percorrere strade che, nel pieno rispetto delle regole, consentano di accrescere la qualità e la quantità dei servizi erogati – prosegue l’assessore dimissionario nella lettera a Marino – La loro individuazione ha bisogno di un lavoro di squadra che, da un po’ di tempo, sembra essere venuto meno. Ti ho altresì rappresentato le mie perplessità e il mio fermo dissenso su scelte che reputo non opportune e non utili per il raggiungimento di risultati efficaci, e questo ha determinato un clima nel quale l’assessore al Bilancio sembra essere diventato l’ostacolo principale al compimento delle scelte amministrative».

«A riguardo – sottolinea Scozzese – desidero ricordarti che, nello svolgimento delle mie funzioni, ho il preciso dovere di rappresentare, a chi assume su di sé la responsabilità delle scelte, i rischi che da tali scelte conseguono, almeno dal punto di vista della responsabilità contabile». «Ho riflettuto molto in queste ultime settimane. Contribuire ad amministrare la Capitale del Paese è quanto di più gratificante potesse accadere a chi, come me, ha vissuto tutta la sua vita professionale al servizio dei Comuni Italiani. Abbiamo iniziato la nostra collaborazione costruendo il Piano di Rientro – ricorda ancora Scozzese – secondo il dettato normativo del cosiddetto Salva Roma ed abbiamo insieme determinato le condizioni per il risanamento economico-finanziario della Capitale. Emblematico il risultato storico raggiunto del riconoscimento strutturale dei costi che la città sostiene come Capitale d’Italia, definitivamente determinato in 110 milioni di euro l’anno. Un’impresa davvero straordinaria, viste le condizioni in cui versavano la macchina amministrativa e i suoi conti».

«Sono arrivata in un momento in cui non risultava possibile chiudere il bilancio di previsione e le risorse potevano essere impegnate con un orizzonte di soli 30 giorni, con l’unico risultato di ricorrere ad affidamenti diretti e proroghe – evidenzia ancora – che hanno esposto l’amministrazione al rischio di condizionamenti da parte della criminalità e di corruzione. Le società partecipate non avevano risorse sufficienti per coprire le spese programmate e facevano abituale ricorso all’indebitamento per sostenere costi sempre crescenti».

«Abbiamo compiuto scelte rilevantissime, che hanno inciso su vecchie abitudini, su procedure, su assetti societari e su tutto ciò che doveva essere riformato. Ho lavorato perché il risanamento incidesse sugli sprechi, sulle diseconomie e sul malcostume, cercando sempre di evitare la riduzione degli stanziamenti per i servizi alla città».
«In meno di un anno il quadro è radicalmente cambiato: siamo passati da essere l’ultimo Comune ad approvare il bilancio nel 2013 ad essere il primo ad approvarlo nel 2015 – sottolinea Scozzese – sono state chiuse tutte le società partecipate non strumentali ed è stato rafforzato il controllo analogo di quelle mantenute, mettendone a regime i costi e la governance. Complessivamente abbiamo assorbito, con un anno di anticipo, il debito accumulato di 440 milioni di euro, senza mettere le mani nelle tasche dei romani, e anzi siamo riusciti, per la prima volta, a ridurre Irpef e Tari. Finalmente il Comune può contare su una stabile programmazione finanziaria, che consenta di espletare procedure di evidenza pubblica su base triennale, ponendo i presupposti per una sana amministrazione fondata sulla legalità e sul corretto utilizzo delle risorse».

«Per questo desidero ringraziarTi e con Te vorrei ringraziare i colleghi di Giunta e soprattutto i Consiglieri Comunali che hanno tradotto in atti amministrativi le scelte contenute nel Piano e nelle difficili proposte da me avanzate, condividendo la radicale azione riformatrice di cui la Capitale aveva bisogno».
«La macchina amministrativa ha probabilmente bisogno di più risorse, – prosegue l’assessore dimissionario – ma, a mio avviso, ha bisogno, prima di ogni altra cosa, di recuperare efficienza ed equità nella distribuzione dei benefici che eroga ai cittadini nel pieno rispetto delle regole e dei principi che disciplinano l’azione amministrativa».
«Ad oggi, come ho più volte rappresentato alla Giunta ed ai Consiglieri, il tema fondamentale è proprio quello di garantire i servizi utilizzando le risorse disponibili attraverso procedure di evidenza pubblica – scrive ancora Scozzese – e non già richiedendo maggiori risorse finalizzate ad alimentare proroghe e affidamenti diretti. E un tale tema, che reputo ineludibile, non può costituire o essere considerato come un ostacolo al compimento delle scelte amministrative».

«Per questo, caro Sindaco, ritengo siano venute meno le condizioni della mia permanenza in Giunta – conclude – e per questo con la presente sono a rassegnare le mie dimissioni. Nel ringraziarTi ancora per avermi consentito di vivere un’esperienza straordinaria, auguro a Roma ogni bene».