Crocetta vuole 10 milioni di euro per danni dall’Espresso. Risponde anche agli attacchi della Borsellino. Caos totale in Sicilia

Crocetta vuole 10 milioni di euro per danni dall’Espresso. Risponde anche agli attacchi della Borsellino. Caos totale in Sicilia

Rosario Crocetta parte al contrattacco. Fa annunciare dal suo avvocato che chiederà all’Espresso dieci milioni di danni per lo scandalo fatto scoppiare sulla base di un’intercettazione fantasma. Nel senso che ancora non è venuta fuori e che, anzi, ha avuto l’onore di ricevere per diverse volte la smentita della  presenza negli atti della Procura di Palermo.

A questo punto,  non si sa se questa intercettazione esiste e se, magari, è in possesso di qualcun altro che adesso non può più dire di averla,  visto che dovrebbe essere coperta dal segreto istruttorio. Un segreto istruttorio che, in ogni caso, sarebbe stato violato per favorire i giornalisti dell’Espresso. Il direttore del settimanale lo ha candidamente reso noto nella ricostruzione dei fatti resa nota per dimostrare la buona fede dei suoi giornalisti, e di se stesso.

Tutto, però, ha congiurato per dare a questa storia il sapore di un vero e proprio complotto organizzato per screditare Rosario Crocetta accusato di essere stato troppo zitto al telefono.

La richiesta di Crocetta, così, sembra proprio essere diretta ad aumentare il clamore su una vicenda che stava , e ancora, sta per fargli perdere il posto. Giunti a questo punto, sembra gli convenga utilizzarla per rendere ancora più difficile la propria defenestrazione voluta dal Pd nazionale e dall’opposizione siciliana che non credeva proprio di vedersi regalare così facilmente la grossa occasione per tornare alle elezioni.

Contro Crocetta interviene nuovamente Lucia Borsellino che in sostanza rimprovera al Governatore siciliano di non averla sostenuta contro quel “coacervo” d’interessi che ha ostacolato la sua azione di Assessore alla sanità, compito che, però, la Borsellino dice esplicitamente, ha portato a dei risultati positivi per la Sicilia ed i siciliani.

Il Governatore si difende negando, invece, di aver lasciato sola il proprio assessore e ribadisce il concetto che lui non se ne andrà. O almeno, non lo farà sulla scia dell’ondata di fango che gli è stata lanciata addosso. Così è difficile ipotizzare cosa accadrà alla Regione siciliana dove ora sembra esserci solamente caos.