Continua il silenzio sulle multe Ue per i rifiuti. E’ giusto scaricare tutto su De Luca in Campania?

Continua il silenzio sulle multe Ue per i rifiuti. E’ giusto scaricare tutto su De Luca in Campania?

Conveniamo con il quotidiano online  www.ultimaedizione.eu di come la “grande stampa” italiana abbia quasi ignorato la penosa e  pericolosa vicenda dei rifiuti in Campania in cui governo intenderebbe responsabilizzare la Regione a pagare la “salatissima” multa per le inadempienze causate dall’ insufficienza di adeguati impianti di smaltimento.

A prescindere che non è possibile, non è corretto penalizzare il neo eletto presidente Vincenzo De Luca che si può dire non si è ancora insediato a pieno titolo a seguito della pronuncia definitiva dell’applicazione o meno della legge “anticostituzionale” Severino.

Se ci sono responsabili di tali ritardi questi vanno ascritti a chi lo ha preceduto ed i rispettivi organismi a cui facevano riferimento.

La responsabilità non può  ricadere sui Presidenti regionali ed i rispettivi consigli quando è stato il governo centrale che ha nominato in passato numerosi commissari straordinari per risolvere la questione.

Del resto non è una novità se già nel (2002) il quotidiano Il Roma a firma di Mario Pepe denunciava di come fino a tale data si erano già spesi ben 900 milioni come del resto emergeva dalla relazione conclusiva della Commissione bicamerale d’inchiesta presieduta dal onorevole Paolo Russo trasmessa ai Presidenti di Camera e Senato del tempo.

In tale relazione di ben 100 pagine vi era tutto compreso l’ingegno della malavita,la vicenda delle bonifiche. In tale relazione 900 milioni stanziati per superare l’emergenza senza alcuna ricaduta positiva.

La relazione parla di un “altissimo costo” non solo per le consulenze e progetti non realizzabili ma anche di “altissimo costo” di legalità e di criminalità connessa al ciclo dei rifiuti che la società campana ha dovuto sopportare ed in numero rilevante, negli anni di gestione commissariale.

Da qui la necessità, da parte della Commissione di promuovere una più incisiva assunzione di responsabilità di tutte le istituzioni a vario titolo.

Lo stesso Presidente della commissione Paolo Russo dichiarò: ” quello campano è un disastro che non ha dimensioni”.

Cosa ne abbiano fatto poi di queste relazioni i Presidenti di Camera e Senato non è dato sapere.

Due anni dopo (nel marzo 2006) La voce settimanale diretto da Andrea Cinquegrani denunciava il legame tra malavita colletti bianchi e P2. Ma senza successo.

Nel 2005 viene sospeso dal procuratore di Roma il Capo di gabinetto del Commissario ministeriale Raio vicePrefetto di Caserta per corruzione  e fu sequestrato un’ennesima discarica abusiva in provincia sempre di Caserta (Santa Maria La Fossa).

Ma mentre il prefetto Catenacci era solo responsabile della emergenza rifiuti, il Sindaco di Acerra Riemma denunciava l’impossibilità dei Comuni di intervenire autonomamente per le necessarie conseguenti bonifiche.

Lo stesso Bassolino, Presidente della Regione fino al 2004, ha ricoperto l’incarico anche di Commissario per l’emergenza rifiuti. Fu posto sotto inchiesta e successivamente scagionato da ogni responsabilità.

I rifiuti crescono di oltre ottomila tonnellate l’anno. Le discariche sono piene. La raccolta differenziata non decolla. E mafia e camorra fanno affari d’oro coinvolgendo e corrompendo politici (vedi in provincia di Caserta dove i parlamentari e amministratori pubblici sono stati dichiarati collusi).

I Commissari governativi si sono alternati : il Prefetto Pansa, Bersolato, Bassolino, Catenacci, ma con scarsi successi.

Ed ora il disastro Campania dopo tanti responsabili dovrebbe essere pagato dai cittadini campani( multa di 20 milioni e 120.000 euro al giorno) attraverso la gestione di Vincenzo De Luca che, ripeto, non solo non ha avuto nemmeno il tempo necessario per leggere i documenti, ma nella veste di sindaco di Salerno ha risolto in quella città l’emergenza rifiuti.

Ugo Grippo