Isis contro l’Italia. Rivendicata bomba che distrutto il nostro Consolato al Cairo

Isis contro l’Italia. Rivendicata bomba che distrutto il nostro Consolato al Cairo

L’ Isis, dopo tante minacce, passa ai fatti anche contro l’Italia. Gli estremisti islamici rivendicano, così, la paternità dell’autobomba, pare  azionata da un telecomando a distanza, che ha semidistrutto il Consolato italiano del Cairo  in una delle zone più centrali della capitale egiziana. L’esplosione ha provocato la morte di un passante ed il ferimento di altre cinque persone, tra cui una donna con i suoi tre figli piccoli.

Fortunatamente la sede diplomatica era chiusa e, quindi, non ha provocato altre vittime tra i componenti il personale italiano e locale impiegato. Cosa più che probabile potesse succedere viste le condizioni in cui è adesso ridotto l’edificio.

L’Isis, o Daesh come preferiscono farsi chiamare i seguaci del Califfato islamico, che ad oggi controlla larghe parti di Siria ed Iraq e sta facendo proseliti in molti altri paesi, ha giustificato indirettamente la morte ed il ferimento di passanti innocenti avvertendo che la gente deve tenersi lontana dai luoghi che, come rappresentanze estere o uffici di “infedeli”, possono essere oggetto di un attacco da parte dei suoi terroristi perché “legittimi obiettivi” della guerra avviata dai “mujahedeen”. L’avvertimento è stato fatto lanciando un “Twitt” con il quale l’Isis informa sul fatto che a bordo dell’auto vi erano 450 chilogrammi di esplosivo e che l’operazione è stata organizzata dal gruppo che opera nel Sinai

In questa regione da tempo è in corso una vera e propria guerra tra islamisti ed il Governo del Cairo. Pochi giorni fa un’autobomba ha ucciso il procuratore generale Hisham Barakat che conduceva le indagini sulle attività della cellula egiziana dell’Isis e che aveva sostenuto l’accusa contro i Fratelli musulmani e l’ex Presidente Morsi, deposto dall’attuale leader egiziano, il generale Sisi.

Secondo fonti egiziane, al momento dell’esplosione dell’autobomba al Consolato italiano, si trovava nella zona il giudice Ahmed al Fuddaly, che sta indagando sull’uccisione del collega Rarakat.

Il Ministro degli esteri Paolo Gentiloni ha comunque subito dichiarato che l’Italia non si fa intimorire, mentre successivamente il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, è intervenuto per condannare “il vile attentato che ha colpito, al Cairo, la sede del consolato italiano”. Secondo Mattarella, il gesto  “conferma quanto grave sia il pericolo costituito dal terrorismo. L’autobomba fatta esplodere nella capitale di un paese amico evidenzia ancora una volta l’indivisibilità dell’impegno per sconfiggere il terrore”. Ha quindi aggiunto: “Saremo a fianco dell’Egitto e di ogni altro Paese oggetto dei tentativi di destabilizzazione ed invitiamo l’Ue e la comunità internazionale ad assumere iniziative efficaci e tempestive in questa direzione”.

Il premier italiano, Matteo Renzi ha parlato al telefono con il Presidente egiziano Sisi al quale ha confermato che l’Italia non lascerà solo l’Egitto: “Italia ed Egitto- detto Renzi-  sono e saranno sempre insieme nella lotta contro il terrorismo”.