In attesa dei passi ufficiale ferve il lavoro “sotto banco” per la crisi greca dopo il duro “NO” del referendum

In attesa dei passi ufficiale ferve il lavoro “sotto banco” per la crisi greca dopo il duro “NO” del referendum

E’un pò strano leggere le dichiarazioni di molti dell’Europa del Nord all’indomani del risultato del referendum greco sulla risposta da dare ai finanziatori internazionali e alla Commissione europea. Un risultato che li ha lasciati attoniti, tanto netto è stato lo Oxi, il “NO” che è arrivato dall’Ellade. E’ come se avessero davvero creduto, è il caso di Jeroen Dijsselbloem, il Presidente dell’eurogruppo finanziario, che i greci, alla fine, avrebbero finito per votare per il “si”.

Evidentemente, una buona parte dei politici del Vecchio continente non ha ancora fino in fondo capito che in questa crisi greca un intero popolo è stato messo troppo con le spalle al muro senza che, però, questo potesse servire ad innescare un circuito virtuoso garantendo che, dopo aver fatto i dovuti sacrifici, ci potesse essere una crescita effettiva e, con essa, l’uscita dalla crisi.

La verità è che tutti sono responsabili di questa situazioni e nessuno può farsi illusioni sul fatto che sia facile per qualcuno superare l’incredibile ed inattesa realtà in cui si trovano precipitati il processo d’integrazione dell’Unione e gli equilibri finanziari di molti paesi che formano il novero dei 28.

Così se le dichiarazioni di principio sono stentoree su entrambi i lati, sotto banco si sta cercando una via d’uscita onorevole per tutti. E forse anche le dimissioni di Varoufakis debbono essere viste sotto questo punto di vista. Del resto l’agnello sacrificale deve essere trovato in ogni storia degna di questo nome.

Probabilmente, la via di uscita si troverà con il vertice straordinario dei Capo di stato e di governo che più dei contabili e dei finanzieri terrà conto di quegli aspetti politici che stanno alla base della scelta antica dei padri della Patria europea che non guardavano solo ai pure importanti conti bensì alla prospettiva più ampia che deve essere recuperata da tutti. Dai tedeschi cui è stato concesso molte deroghe nel passato, ai greci che devono, al contrario capire, che la stagione delle deroghe è sempre più lontana.