Isis rivendica attentato in Tunisia ( 38 morti ), dove il Governo chiude 80 moschee, e contro fedeli sciiti nel Kwait (27 morti )

Isis rivendica attentato in Tunisia ( 38 morti ), dove il Governo chiude 80 moschee, e contro fedeli sciiti nel Kwait (27 morti )

Venerdì di Ramadan molto amaro nel mondo islamico. Gli uomini dell’Isis, o Daesh come è chiamato in arabo, non si fermano neppure nel periodo più importante dell’anno per tutti i musulmani. A Sousse in Tunisia, nei pressi della famosa località turistica di Hammamet,  lasciano morte sulla spiaggia 38 persone inermi, nella stragrande maggioranza stranieri, attaccati a colpi di mitra. A Kwait City fanno esplodere un’autobomba che fa saltare per aria 27 fedeli di una moschea sciita e ne ferisce oltre 220.

L’organizzazione del Califfato islamico che sui campi di battaglia di Siria ed Iraq, là dove è presente militarmente sul territorio, sta affrontando alti e bassi, se la prende con turisti disarmati e con dei fedeli sciiti in preghiera per rilanciarsi sul piano della comunicazione in maniera drammatica. Così ottiene il massimo dei risultati possibili sul piano di una propaganda delirante con il minimo degli sforzi.

A Sousse si sono presentati, infatti, in due sulla spiaggia per fare una carneficina di gente in costume da bagno e non si vede come la cosa possa servire alla causa del Califfo al-Baghdadi, segnalato paralizzato a Mosul dopo essere stato colpito da un drone statunitense, se non sotto il profilo di un mero intento propagandistico.

Dei due fanatici autori della strage uno l’hanno ucciso e l’altro è stato catturato. Una magra soddisfazione per le autorità tunisine che non sono riuscite ad evitare il massacro di 38 persone ed il ferimento di altre 36 sulla spiaggia esclusiva del golfo di Hammamet. Un luogo reso famoso agli italiani perché scelto da Craxi per la propria latitanza passata fino alla sua morte nella villa costruita proprio in questa che è una delle località turistiche più ricercate della Tunisia e dell’intero Mediterraneo.

Qui sono richiamati turisti da ogni parte d’Europa e all’Italia. Così, tra i 38 cadaveri provocati dai mitra dei terroristi islamisti vi sono britannici, francesi tedeschi e belgi. Stranamente, questa volta, non vi è la segnalazione di alcun italiano tra le vittime ed i feriti. A differenza di quanto accadde poco tempo fa in occasione dell’attacco  condotto contro i visitatori del Museo Bardo di Tunisi.

Il Governo del paese nord africano vede nelle due azioni dei seguaci dell’Isis l’intento di  distruggere l’industria turistica tunisina e creare un alone di terrore attorno a questo che è uno dei paesi più laici del mondo arabo. Così, la reazione non si è fatta attendere e le autorità di Tunisi hanno deciso di chiudere 80 moschee non controllate dal Governo e in cui si teme che venga sostenuta la linea estremista del Califfato.

Intanto, la polizia cerca di capire come si sia svolta la dinamica dell’attentato ed avere la conferma del fatto che gli attentatori fossero solo i due identificati giunti dal mare in modo da non suscitare troppi sospetti tra il nutrito gruppo di poliziotti e soldati che da tempo presidiano gli alberghi di Sousse come avviene in tutte le strutture turistiche tunisine.

Il bilancio dei morti  sulla spiaggia esclusiva di Sousse è aumentato vertiginosamente nel corso della giornata, a mano a mano che le forze di sicurezza riprendevano possesso della spiaggia e degli alberghi  coinvolti nell’attacco.

L’Isis ha anche rivendicato l’attentato organizzato in un altro paese arabo: il Kwait. Un’autobomba ha preso di mira una moschea di sciiti della capitale Kwait City gremita di fedeli per la preghiera del venerdì. Il bilancio è altissimo. Purtroppo, si teme che il numero di 27 morti sia destinato a salire perché molti degli oltre 220 feriti sarebbero in gravissime condizioni.

Continua così l’offensiva degli uomini del Califfato anche nei paesi sunniti della Penisola Arabica che per lungo tempo è rimata indenne dall’ondata terroristica, Recentemente, invece, i terroristi dell’Isis non hanno esitato a mettere bombe anche in Arabia Saudita e negli altri emirati, come hanno appena fatto in quello del Kwait.