60.000 documenti segreti dell’Arabia Saudita messi in rete da Wikileaks. Riad invita i sauditi a non divulgarli

60.000 documenti segreti dell’Arabia Saudita messi in rete da Wikileaks. Riad invita i sauditi a non divulgarli

L’Arabia Saudita ha invitato i suoi cittadini a non far circolare i documenti, circa 60 mila, che Wikileaks ha messo in rete e provenienti dagli archivi segreti della diplomazia saudita. Il Governo di Riad, evidentemente molto imbarazzato nel vedere resi di pubblico dominio documenti delicati e destinati a rimanere riservati in maniera assoluta, non nega direttamente l’autenticità del materiale che l’organizzazione di Assange ha messo liberamente in rete a disposizione di tutti, ma avverte che “potrebbe essere stato falsificato”.

Il portavoce del ministero degli esteri saudita, Osama Naqli, ha invitato il Paese a non permettere ai nemici dello stato di raggiungere lo scopo prefisso di ottenere lo scambio o la pubblicazione di tutti i documenti molti dei quali- ha detto- “sono stati fabbricati in maniera evidente”.

I documenti pubblicati da Wikileaks sono costituiti da comunicazioni tra le ambasciate, scambi di e-mail tra i diplomatici e loro relazioni fornite ai vari ministeri sauditi su diverse questioni comprese le comunicazioni sugli sforzi fatti per influenzare i giornali e mass media.