Scontro sui migranti tra Maroni e lo Stato, in attesa delle decisioni europee

Scontro sui migranti tra Maroni e lo Stato, in attesa delle decisioni europee

Sono giorni cruciali, questi, per la questione dei migranti. Dopo il il G7, in corso tra le montagne della Baviera, il 25 ed il 26 giugno l’Unione europea dovrà giungere ad una decisione sulla loro distribuzione per quote e sulle operazioni concrete da mettere in campo per distruggere la rete organizzata dai trafficanti di esseri umani che stanno continuando a trasferire migliaia e migliaia di migranti sul Mediterraneo in condizioni disumane.

Solo nel corso di questo fine settimana sono stati tratti in salvo oltre 3.500 persone imbarcate in Libia e dirette verso le coste italiane. Le operazioni di soccorso sono state gestite da mezzi navali italiani, britannici, irlandesi e tedeschi che hanno, poi, portato i migranti nei nostri porti.

Intanto, fa scalpore la presa di posizione dei governatori leghisti del Nord, Roberto Maroni della Lombardia e Luca Zaia del Veneto, oltre che del neoeletto in Liguria, Giovanni Toti di Forza Italia, che si rifiutano di accogliere i migranti eventualmente dislocati nelle loro aree, seguendo il criterio della distribuzione per quote.

Maroni è giunto a diffidare i prefetti e a minacciosamente invitare i sindaci a non accogliere più nessun immigrato pena l’applicazione di misure di taglio ai fondi che dovrebbero essere trasferiti dalla regione alle amministrazioni locali.

La presa di distanza da questa posizione, che non si sa a quale norma di legge faccia riferimento, è venuta dal Presidente della Regione Piemonte, Sergio Chiamparino, e dal Sindaco di Torino e Presidente dell’Anci, l’Associazione dei Comuni italiani, che hanno definita illegittima ed inaccettabile la posizione dei leghisti e di Forza Italia.

Anche Renzi replica ai Governatori dell’opposizione mentre è al G7: “Qualcuno di loro era al governo e scrisse regole che non stanno funzionando. Se vogliamo avere una strategia di medio periodo sull’immigrazione, non possiamo pensare di risolvere il problema con gli slogan”. Il Presidente del consiglio ha aggiunto :”Noi cerchiamo di coinvolgere i nostri partner europei, ma è difficile chiedere solidarietà alla Ue se le regioni del Nord dicono che la questione non li riguarda: basta con la filosofia dello scaricabarile. Comunque- ha concluso- è impensabile portarli tutti in Italia”. Secondo Renzi, le decisioni definitive saranno prese in sede europea negli incontri del 25 e 26 giugno prossimi.

Così, si apre la prospettiva di un vero e proprio scontro istituzionale tra diversi pezzi dello Stato sollevando non poche perplessità sulla posizione assunta da Maroni al quale qualche malizioso oppositore attribuisce, in realtà, l’intento di deviare l’attenzione delle pubblica opinione dall’indagine giudiziaria a suo carico in cui il Governatore lombardo si trova coinvolto per i presunti favoritismi fatti a favore di due sue collaboratrici.

Negli ambienti del Ministero dell’Interno, responsabile in materia, si ricorda che la suddivisione dei migranti in quote tra le diverse regioni fu proprio una sua idea quando ricopriva l’incarico di Ministro al Viminale nel Governo Berlusconi.