Migranti: mentre in un solo giorno se ne salvano 3.500, la Lega “chiude” le regioni del Nord

Migranti: mentre in un solo giorno se ne salvano 3.500, la Lega “chiude” le regioni del Nord

Ci si aspetta che, in occasione del vertice del G7 organizzato per oggi e domani in Baviera, possa venire una parola chiara sulle intenzioni dell’Europa e dei grandi paesi delle Nazioni Unite sulla questione dei migranti del Mediterraneo. A maggior ragione dopo che nel giro di poche ore sono stati tratti in salvo oltre 3.500 profughi imbarcati su 14 barconi intercettati al largo delle coste libiche.

Gli interventi di recupero sono stati resi possibile dall’intervento numerose navi militari italiane, tedesche, britanniche ed irlandesi coinvolte nell’Operazione Triton, appena rilanciata e rifinanziata dall’Unione europea. Si pensa, comunque, che altre migliaia di persone stiano provando ad attraversare il Canale di Sicilia in queste ore.

I giornali internazionali, intanto, riprendono ancora una volta la notizia secondo la quale ci sarebbero circa 500.000 profughi in Libia pronti ad imbarcarsi per attraversare il Mediterraneo.

Sulla questione degli immigrati è già annunciato un duro confronto in Baviera tra il Primo ministro britannico David Cameron e la Cancelliera tedesca Angela Merkel su di un tema ancora aperto e cioè la distribuzione delle persone recuperate alle quali verrà riconosciuto il diritto d’asilo tra i diversi paesi dell’Unione.

Questa decisione secondo Cameron finirà solamente per favorire i trafficanti di esseri umani. Angela Merkel continua invece a sostenere la necessità che i 28 introducano nuove regole in materia di richiedenti asilo, tenendo conto anche dell’ampiezza e della ricchezza dei paesi europei che dovrebbero ospitarli.

Si tratterebbe, insomma, una prima parziale revisione di quel Trattato di Dublino criticato da molti perché destinato solo a lasciare al primo paese in cui giunge un migrante a lasciargli la solitaria gestione della patata bollente della sua accoglienza.

I britannici, che comunque possono sempre tirarsi fuori da qualunque accordo in base alle norme che a suo tempo regolarono l’adesione di Londra all’Unione, sostengono che l’intervento prioritario deve essere diretto nel contrastare, anche militarmente, le reti organizzare da trafficanti e scafisti.

Cameron vuole rilanciare l’ipotesi di un intervento occidentale che però è stata di nuovo oggetto di critiche da parte delle autorità libiche di Tobruck, l’unico governo del Paese nord africano riconosciuto dalla comunità internazionale.

In ogni caso The Guardian di Londra cita una fonte di Downing Street secondo la quale delle trattative sarebbero ancora in corso con i libici, senza precisare chi stia conducendo queste trattative.

Così, a questo punto, deve essere ricordata la specifica posizione italiana a causa del fatto che il nostro Paese si trova in prima fila nella gestione di questa che appare sempre più come una vicenda epocale di non facile soluzione.

All’indomani del drammatico affondamento di due barconi zeppi di gente nei mesi scorsi, con il primo andarono in fondo al mare in almeno 400 e con il secondo in 900, tutta l’Europa sembrò ritrovare un’unità d’intenti propria di altri tempi. Poi, bastarono pochi giorni per vedere del tutta modificata la situazione e far ritrovare l’Italia di fatto isolata, soprattutto dopo un clamoroso voltafaccia da parte del Presidente francese Hollande, di cui parliamo, anche per capirne le motivazioni, nel nostro editoriale.

Adesso, la signora Merkel sembra riaprire almeno uno spiraglio e speriamo che Renzi e la Mogherini riescano ad approfittarne dopo le passate settimane di pressoché totale isolamento della diplomazia italiana.

Mentre si attende la soluzione del problema a livello internazionale, fa scalpore in Italia la presa di posizione dei governatori leghisti del Nord, Roberto Maroni della Lombardia e Luca Zaia del Veneto, oltre che del neoeletto in Liguria, Giovanni Toti di Forza Italia, che si rifiutano di accogliere i migranti eventualmente dislocati nelle loro aree.

Maroni è giunto a diffidare i prefetti e a minacciosamente invitare i sindaci a non accogliere più nessun immigrato pena l’applicazione di misure di taglio ai fondi che dovrebbero essere trasferiti dalla regione alle amministrazioni locali.

La presa di distanza da questa posizione, che non si sa a quale norma di legge faccia riferimento, è venuta dal Presidente della Regione Piemonte, Sergio Chiamparino, e dal Sindaco di Torino e Presidente dell’Anci, l’Associazione dei Comuni italiani, che hanno definita illegittima ed inaccettabile la posizione dei leghisti e di Forza Italia.