Mega antenne telefoniche. I casi di Roma Nord. La popolazione si mobilita

Mega antenne telefoniche. I casi di Roma Nord. La popolazione si mobilita

Il parco del Veio, a Nord della provincia di Roma: 15 mila ettari di territorio incantevole, di beni archeologici, verde e tipico paesaggio romano. Ai margini di questa oasi, si snoda una stradina tranquilla, ai margini della quale dominano pini di alto fusto secolari e palazzine signorili che si chiama Via Giulio Galli.

In questo comprensorio la Telecom vorrebbe installare una torre telefonica alta 35 metri in un appezzamento di terreno circondato dalle palazzine dei residenti.

Solo sei mesi fa, dopo una serie di scavi nel terreno effettuati da una impresa, gli abitanti della zona sono venuti a conoscenza del progetto. E’ nato, così, un comitato spontaneo di cittadini della zona che, preoccupati per l’impatto paesaggistico e per la salvaguardia della salute dei residenti, ne vogliono impedire la realizzazione dell’imponente torre.

Il portavoce del comitato cittadino di via Galli, Carlo Lavorano, un ex ufficiale dell’Esercito, esperto di produzione televisiva e di telecomunicazione, con l’ausilio di un avvocato e di un tecnico del settore di fama internazionale, ha fatto ricorso alla giustizia amministrativa per impedire che la torre telefonica venga installata in questo appezzamento di terreno che si vede nella foto.

Il comitato sottolinea nel ricorso ai giudici del Tar del Lazio che la zona in questione è già soggetta all’esposizione delle onde elettromagnetiche provenienti da un’area limitrofa, dove sono presenti le antenne di Radio Vaticana, quelle del quartier generale della Marina militare, a via della Storta, e l’impianto di Enea Casaccia. Tutte strutture, queste, caratterizzate per l’inquinamento elettromagnetico e un alto impatto ambientale, cui si deve aggiungere l’elettrosmog proveniente dall’antenna telefonica già presente sul tetto del civico 84 di Via Giulio Galli.

Il prossimo mese di giugno il Tar esaminerà il ricorso e con esso gli allegati costituiti dagli studi effettuati dal tecnico scelto dal comitato relativi alla pericolosità delle emissioni elettroniche e agli eventuali danni per la salute dei cittadini causati dall’antenna telefonica in allestimento.

Naturalmente, Ultima Edizione ha richiesto la documentazioni degli studi fatti dall’esperto su incarico del comitato dei cittadini, ma ci è stato risposto che non era possibile visionarli fino alla discussione in sede di giustizia amministrativa del prossimo giugno.

Nel frattempo, altri comitati di quartiere della Capitale hanno chiesto al municipio XV di procedere ad una regolamentazione dei criteri da seguire per l’installazione di torri telefoniche e ad una armonizzazione della loro presenza su tutto il territorio, comunque consapevoli della necessità e dell’utilità di poter usufruire di apparati telefonici necessari ai cittadini, ai mezzi di soccorso, alle ambulanze. Nella zona di Roma Nord, infatti, sono numerose le situazioni di criticità e di sofferenza dei cittadini costretti a convivere con realtà ambientali non sempre sicure.

Proprio due mesi fa c’è stata la sospensione, la cui durata resta ancora imprecisata, dei lavori d’installazione di un antenna nella non lontana via Viadanica, a Valle Muricana, per decisione dello stesso municipio XV in attesa che l’Asl di competenza completi le proprie rilevazioni in modo da avere maggiori elementi per una giungere ad una valutazione dell’impatto dell’antenna sui cittadini.

Visto il coinvolgimento di una notevole parte della popolazione e l’attenzione crescente che la questione sta richiamando da parte di tutti noi, seguiremo tutti gli sviluppi del caso, così come di altri che emergeranno e che noi cercheremo di seguire nella maniera più completa possibile con lo Speciale elettromagnetismo e telefonini che Ultima Edizione sta avviando.
Giuseppe Careri
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