Una strage per futili motivi. 4 morti e 6 feriti a Secondigliano

Una strage per futili motivi. 4 morti e 6 feriti a Secondigliano

Il filo dei panni stesi ad asciugare fanno scattare la follia omicida che dura oltre un’ora e mezze. Una follia che non risparmia neppure i familiari. Così, quando l’infermiere Giulio Murolo si consegna restano 4 morti e 6 feriti. Ha ucciso la cognata, il fratello, un ufficiale della polizia municipale e un fioraio. Questi ultimi due colpevoli di trovarsi in strada quando lui, dopo aver eliminato i due familiari ha cominciato a sparare all’impazzata dal bancone di casa su tutti quelli che si muovevano a portata delle sue armi di cui Murolo è un appassionato.

Contrariamente a quanto comunicato nei primi convulsi momenti successivi alla strage, il Murolo viveva da solo e non era sposato.

Adesso è il momento dell’analisi della sua personalità, definita dai più introversa, ma mite. Lui ha 48 anni e fa l’infermiere nell’unità di chirurgia toracica dell’Ospedale Cardarelli di Napoli. Vive in un appartamento di via Capodimonte di Napoli a Secondigliano, dove pare che conservi un piccolo arsenale.

Il sindaco di Napoli, Luigi de Magistris, ha proclamato il lutto cittadino ed ha cancellato tutte le manifestazioni organizzate a Napoli in occasione dell’arrivo di Matteo Renzi che avrebbe dovuto inaugurare anche una stazione del metrò.

Finita la strage, il Murolo tratta la resa per quasi un’ora e si arrende cedendo le armi. Le forze dell’ordine devono impegnarsi non poco per impedire che l’infermiere venga linciato dalla folla inferocita.