Ore cruciali per i migranti sballottati tra Ue ed Onu in attesa delle decisioni sulle quote di distribuzione in Europa

Ore cruciali per i migranti sballottati tra Ue ed Onu in attesa delle decisioni sulle quote di distribuzione in Europa

La Commissione europea elabora la controversa proposta da presentare a tutti i paesi membri dell’Unione Europea secondo la quale ciascuno di loro dovrebbe accogliere i migranti secondo un ben definito regime di quote con l’obiettivo di raggiungere una distribuzione più equilibrato del peso rappresentato dall’arrivo di migranti che, solo lo scorso anno, secondo le cifre diffuse dalle Nazioni Unite, ha toccato quota 60.000.

La proposta della Commissione dovrebbe contenere anche la definizione di nuove norme per individuare le vie legali che i migranti potrebbero seguire per ottenere il permesso d’ingresso in Europa senza la necessità di rivolgersi, invece, ai trafficanti di esseri umani che spesso organizzano viaggi destinati solo a finire in tragedia, come quelli recentemente conclusi con la morte nel Canale di Sicilia di centinaia e centinaia di persone e che hanno sollevato l’indignazione della pubblica opinione proprio contro l’inattività dei vertici dell’Unione Europea.
Più di 1.800 i migranti morti quest’anno nel Mediterraneo con un aumento di 20 volte rispetto allo stesso periodo del 2014.

Le proposte della Commissione dovranno, però, passare al vaglio dei governi dei paesi membri e i leader europei le discuteranno in un vertice previsto a fine giugno. Vertice che seguirà quello straordinario dei Capi di Stato e di Governo che si è tenuto a Bruxelles dopo l’ultima strage che ha provocato oltre 800 morti al largo delle coste della Libia.

Non sarà proprio facile trovare l’accordo tra tutti. Nord Europa e paesi dell’area mediterranea sono fortemente divisi in materia e, così, già ci si attende un clima difficile probabilmente caratterizzato in primo luogo dalle resistenze del Regno Unito, cui però si aggiungono anche quelle di Slovenia, Ungheria ed altri paesi del nord e del centro Europa.

Federica Mogherini, rappresentante per la politica estera dell’Unione, si è intanto rivolta al Consiglio di sicurezza dell’Onu anche per autorizzare l’uso della forza contro i trafficanti di esseri umani operano Libia, possibilmente bloccati nelle stesse acque territoriali libiche.

La Libia invece, e per Libia si deve intendere il Governo riconosciuto internazionalmente che è solo quello di Tobruch, dei tre che si autodefiniscono i rappresentanti legittimi del popolo libico, ha parlato per bocca dell’ambasciatore della Libia presso le Nazioni Unite, Ibrahim D’abbachi, dichiarandosi contrario ad ogni ipotesi del genere.

L’ambasciatore ha detto: “Il governo libico non è stato consultato da parte dell’Unione europea. Essi ci hanno lasciato all’oscuro sulle loro intenzioni, sul tipo di azioni militari che stanno per prendere nelle nostre acque territoriali. Vogliamo- ha aggiunto- anche sapere come possano distinguere tra ‘imbarcazioni dei trafficanti normali barche dei pescatori”.