Expo. Carta di Milano: una nuova visione dell’alimentazione

Expo. Carta di Milano: una nuova visione dell’alimentazione

Il Domani d’Italia ha pubblicato il seguente articolo dell’on Federico Fauttilli, componente la Commissione Bilancio della Camera dei Deputati.

Oggi non vi è la percezione, specie tra le giovani generazioni, di cosa significhi alimentazione; consideriamo naturali ed immutevoli gesti come aprire un rubinetto, sicuri che l’acqua scorrerà sempre, o aprire un frigorifero, certi che vi saràsempre all’interno del cibo a sufficienza per poterci sfamare. Eppure le cifre parlano di altro. La popolazione mondiale ha superato già i 7 miliardi ed il trend è in continua crescita. Con questi ritmi la FAO stima che il fabbisogno di cibo crescerà del 70 per cento e non potrà essere certamente soddisfatto, stante il combinato disposto dell’inutilizzazione del suolo per eventi climatici (siccità, alluvioni, incendi) e del suo consumo per finalità diverse da quelle prettamente agricole, non ultimo quello per fini energetici.

Inoltre, nel 2013 lo spreco di cibo ammontava a circa 1,3 miliardi di tonnellate, pari a circa un terzo (il 33 per cento) della produzione totale destinata al consumo umano, e che per produrre questo cibo sono utilizzati 250 chilometri, non metri, ma chilometri cubi di acqua e 1,4 miliardi di ettari di terreno e immessi in atmosfera all’anno 3,3 miliardi di tonnellate di gas serra.
Solo in Italia frutta e ortaggi gettati via nei punti vendita hanno comportato, nel 2011, il consumo di più di 73 milioni di metri cubi d’acqua in un anno, l’utilizzo di risorse ambientali pari a quasi 400 metri cubi equivalenti e l’emissione in atmosfera di piùdi 8 milioni di chilogrammi di anidride carbonica equivalente.

Nell’intervento, è riportato un significativo passaggio delle parole del Santo Padre, in visita alla FAO, che stigmatizzano il “paradosso dell’abbondanza”che comporta “«nonostante il moltiplicarsi delle organizzazioni e i differenti interventi della comunità(…) c’ècibo per tutti, ma non tutti possono mangiare, mentre lo spreco, lo scarto, il consumo eccessivo e l’uso di alimenti per altri fini sono davanti ai nostri occhi», a fronte di circa un miliardo di persone denutrite sulla terra, senza contare, come detto, che questi sprechi alimentari danneggiano il clima ed erodono risorse idriche e superfici coltivabili.

Una chiarimento necessario, sugli OGM: “èvero che il nostro sistema agroalimentare italiano non si concilia con quelli a cui si applicano gli organismi geneticamente modificati, essendo il nostro un sistema di alto livello qualitativo, fortemente diversificato e saldamente legato al territorio, ed ègiusto che gli agricoltori, ma anche i consumatori italiani (molto sensibili a questo argomento) si battano per mantenere questa qualitàe diversitàche potrebbe essere alterata dall’introduzione di questi OGM nell’agricoltura e nell’allevamento italiano”.
Per rafforzare la mozione sottoscritta, si sceglie di alzare l’attenzione su una problematica – non completamente risolta dall’Unione Europea – che non deve rallentare la ricerca in “ambito genetico”e conseguentemente rallentare il progresso nel sistema agroalimentare, ma che deve essere affrontata con cautela e chiarezza nel corso dell’Expo dal Governo “per imprimere un cambiamento vero nell’approcciare la problematica, che sia di mentalitàe non soltanto tecnico”.

La Carta di Milano è stata una felice intuizione del nostro Governo, che ha, per la prima volta, voluto collegare l’evento Expo agli impegni dell’agenda internazionale. Con questo protocollo tutti i Paesi, le associazioni, i soggetti istituzionali, ma anche i visitatori dell’Esposizione e i cittadini che decideranno di aderirvi, saranno chiamati a sottoscrivere un impegno sul diritto al cibo, la lotta allo spreco e la sostenibilitàambientale. Un protocollo che verràconsegnato al Segretario dell’ONU come contributo alla discussione globale delle Nazioni Unite per la definizione dei nuovi Obiettivi del Millennio: non cogliere questa opportunitàsarebbe sicuramente imperdonabile.
«Nutrire il pianeta»recita lo slogan di Expo, e noi ci auguriamo che da questo appuntamento e dalla Carta di Milano che verrà approvata emergeranno quei nuovi diritti e nuovi doveri che diventeranno patrimonio di ogni cittadino e grazie ai quali, e al coinvolgimento e alla collaborazione di tutti gli attori in campo, dalle istituzioni ai singoli agricoltori, dal mondo della ricerca a quello dell’industria, potràessere garantito a tutti cibo sano e sicuro, senza sprechi e sufficiente per tutti”.
La mozione approvata, avendo incassando il parere favorevole del Parlamento, puòcostituire un forte strumento per una “nuova visione dell’alimentazione, un diverso atteggiamento sui progressi della scienza in questo settore, una maggiore consapevolezza di quello che sta dietro al cibo che arriva sulle nostre tavole e una presa di coscienza vera sui problemi dell’alimentazione nelle aree svantaggiate.
“Nutrire gli abitanti della Terra – ricorda il Presidente Mattarella – e dunque garantire a tutti il diritto alla vita, e’ una questione cruciale, dirimente per il nostro futuro”.

Federico Fauttilli