Spiata anche la società Airbus da tedeschi e americani. Perchè?

An Airbus A380 aircraft, the world's largest passenger plane, takes off from Los Angeles International Airport March 20, 2007, on its return flight back to France after making its first USA west coast touchdown on Monday.   REUTERS/Gene Blevins  (UNITED STATES) - RTR1NPK4

Così si comincia a scoperchiare la pentola maleodorante. Anche se i rischi che poi finisca tutto a tarallucci e vino non mancano. Il riferimento va al rinnovarsi delle notizie sullo spionaggio praticato su larga scala che, con la scusa dell’al-Qaeda o dell’Isis di turno, in realtà c’è il fondato rischio che servano a fare del vero e proprio spionaggio industriale. La vera vergogna è che lo spionaggio avvenga tra paesi alleati.

Dopo le notizie che hanno portato allo scoperto anche le ipocrisie dei governi da cui ci si attende serietà nella lotta vera al terrorismo internazionale, come quello degli Stati Uniti e della Germania, esplode la grossa grana del gigante dell’aria Airbus intenzionato ad avanzare una denuncia penale dopo che si è saputo che i servizi segreti di Berlino hanno aiutato quelli di Washington a fare dello spionaggio industriale. Peccato che è andato a danno dell’industria europea. Una vera vergogna!

Sono gli stessi giornali tedeschi a mettere sotto accusa l’agenzia della sicurezza nazionale di casa loro, la BND, per aver raccolto informazioni delicatissime su imprese europee e di averle girate all’Agenzia per la sicurezza nazionale degli Stati Uniti.

Evidentemente di mezzo c’è andata anche l’Airbus il cui portavoce si è limitato per ora a definire l’azienda “allarmata” dalle voci che circolano, ma è chiaro che l’importante società europea costruttrice di aerei sa molto di più di quel che racconta. Probabilmente sta valutando cose che sanno solo gli addetti ai lavori in relazione ai concorrenti d’oltre Oceano. Ovviamente, non saranno felici di sapere che le pugnalate alle spalle potrebbero esser venute dalla Germania che vuole essere il cuore di quella Europa necessaria al mondo, oltre che ai paesi che la compongono.

Comunque, sta emergendo che il Governo tedesco, tanto ufficialmente scandalizzato quando sembrò che fosse a sua volta intercettato dagli statunitensi, sapeva di un’azione di spionaggio in atto ai danni delle imprese europee produttrici di armi già a partire dal 2008. Lo sapeva, evidentemente, perché anche i servizi tedeschi spiavano a tutto spiano d’accordo con gli agenti americani?

Secondo la stampa tedesca, inoltre, la BND avrebbe spiato per conto dei servizi americani anche il Governo francese ed i vertici dell’Unione europea, così come molte aziende private europee.

Ovviamente, il tutto sarebbe stato fatto a fin di bene per controllare che nessuno vendesse materiale sensibile e strategico ai paesi presenti nella lista dell’Onu e sottoposti ad embargo di vario genere. Sarà giusto, sarà sbagliato, non è facile da dirsi perché la sicurezza ha pure le sue esigenze.

Esigenze, però, che non dovrebbero mai cozzare con gli interessi veri di una collettività. Tra questi c’è, ad esempio, la garanzia che tutto ciò venga fatto con criteri oggettivi e coerenti e che, ad esempio, non si utilizzi questi strumenti di salvaguardia generale per spiare la concorrenza.

C’è anche un minimo di trasparenza che i dirigenti di queste agenzie, ed i politici da cui dipendono, devono assicurare e, magari, cercare di dire meno bugie possibili.

Tutte queste fughe di notizie sono cominciate, invece, prima con l’esplodere della questione Wikileaks di Assange, poi con il caso Snowden, il giovane collaboratore dell’Agenzia di sicurezza Usa che ha svelato al mondo una serie di operazioni non proprio commendevoli messe in atto dai servizi di intelligence.

Ora, afflitti da una certa, ingombrante buona memoria, ricordiamo che lo scorso anno, esattamente nel Luglio 2014, francesi e tedeschi avviarono una larga offensiva per avere conto da americani e inglesi del loro comportamento in materia perché venne fuori che i governi di Parigi e di Berlino erano stati spiati a tutto spiano da Usa e Regno Unito, proprio dei cari alleati. Anche la signora Angela Merkel apparve offesa e sdegnata.

Poi, emerse, però, che anche i francesi non erano stati con le mani in mano e spiavano a loro volta. Adesso scopriamo che anche le proteste tedesche erano finte. Collaboravano addirittura con i loro “spioni” d’oltre oceano. E’ troppo chiedere politici ed uomini e, donne, delle istituzioni un po’ meno ipocriti? E pensare che ci si lamentava dei tanti silenzi che i seri politici di una volta sapevano mantenere.

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