4 gli italiani morti nel Nepal. Anche due degli speleologi dispersi. Gli altri due salvi

4 gli italiani morti nel Nepal. Anche due degli speleologi dispersi. Gli altri due salvi

Anche due dei quattro speleologi italiani dati per dispersi hanno perso la vita in Nepal a causa del disastroso terremoto di sabato scorso. Gli altri due si sono salvati. Salgono così a quattro le vittime tra i nostri connazionali presenti nel paese himalayano al momento della terribile scossa del 7,9 grado della scala Richter.

Gli altri due già segnalati in precedenza, sono Renzo Benedetto e Marco Pojer che stavano avventurandosi a 3500 metri d’altezza nella Rolwaling Valley, a nord di Kathmandu. La notizia è stata confermata da altri italiani rimasti indenni dalla rovinosa caduta di massi e sassi.

Per quanto riguarda gli speleologi, si tratta invece di Oskar Piazza e Gigliola Mancinelli travolti dalla valanga che ha distrutto il Langtang Village alle pendici dell’Himalaya dove si trovavano per portare soccorso da qualche giorno. I due sopravvissuti sono Giovanni Pizzorni e Pino Antonini. Tutti e quattro facevano parte del Soccorso alpino italiano.

Milioni di nepalesi, intanto, si stanno accingendo a passare la terza notte senza alcun riparo a disposizione, mentre continua il lavoro di ricerca dei sopravvissuti e la pietosa raccolta dei corpi inerti di chi non ce l’ha fatta. Per ora, i morti conteggiati ufficialmente sono oltre 4200 cui si devono aggiungere oltre altri cento tra India, Tibet e Cina.

Il bilancio del terremoto così si fa sempre più drammatico, come purtroppo era da aspettarsi non solo per l’intensità della scossa, ma anche per le caratteristiche orografiche del Paese i cui circa 30 milioni di abitanti sono distributi su di un territorio equivalente a metà Italia dove però le infrastruttre fondamentali sono pressochè inesistenti e gran parte delle comunicazioni e dei trasporti sono assicurati in maniera primordiale.

E’ veramente difficile poter dire quando sarà possibile tracciare un bilancio definitivo di un terremoto che potrebbe persino far parlare nell’ordine delle decine di migliaia di morti.

Le agenzie internazionali umanitarie hanno già avvertito che, inatanto, potrebbero essere sei milioni le persone direttamente interessate dalle conseguenze del terremoto in tutto il Nepal e cioè che si ritrovano adesso senza cibo, acqua, energia elettrica e riscaldamento.