Continuano a crescere le vittime del terremoto:2500. Mancano notizie di 4 speleologi italiani

Continuano a crescere le vittime del terremoto:2500. Mancano notizie di 4 speleologi italiani

Siamo già arrivati quasi alle 2500 vittime nel solo Nepal, cui devono essere quelle segnalate nel nord dell’India e del Tibet, dopo il terribile terremoto che si è abbattuto nella valle di Kathmandu. I lavori di soccorso vanno avanti nonostante ci si trovi dinanzi ad un continuo di scosse che si susseguono mediamente con magnitudo superiore a 4,5. La più violenta ha toccato i 6,7 gradi Richter.

Intanto, sono state fugate le preoccupazioni per due fratelli fiorentini Daniel e Elia Lituani, che si trovavano nel Nepal da due settimane in vacanza, e che hanno informato la famiglia di ssere sani e salvi. Non si hanno, invece, notizie di quattro speleologi del Soccorso alpino italiano che da alcuni giorni  si trovavano ad offrire assistenza nel villaggio di Langtang, travolto da un’enorme valanga, che purtroppo non danno notizie da quando si è verificato il terremoto.

Le ulteriori scosse possono essere pericolose per i soccorritori la possibilità che si aggravino le condizioni degli edifici già fortemente lesionati dalla prima scossa  di magnitudo 7,9 che ha cambiato il volto di Kathmandu, la capitale del paese himalayano.

Sulla base dei danni e delle vittime provocate da precedenti scosse telluriche di questa intensità, i sismologi non escludono che i morti provocati dal terremoto odierno in Nepal potrebbero superare la decina di migliaia, come accaduto nel corso dell’ultimo sisma che raggiunse i 7, 9 gradi di magnitudo.

Che il bilancio sia destinato ad aumentare, purtroppo, viene confermato dalle notizie che giungono da Pokkara, la città nepalese più vicina all’epicentro, dove sono segnalate centinaia, se non migliaia di persone intrappolate sotto le macerie delle loro abitazioni.

L’esperienza di sismologi e di esperti degli interventi di recupero dice che non sarà possibile avere un bilancio definitivo prima di svariati giorni, se non settimane,  prima che le autorità siano in grado di ottenere le informazioni sui tantissimi villaggi e monasteri di montagna sparsi sulle impervie pendici dell’Himalaya, oltre che le casupole di contadini disperse in territori non facilmente raggiungibili.

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Immane anche il danno al patrimonio storico, culturale ed architettonico della valle di Kahtmandu, città che, con Patan e Baktapur, raccoglie milleni di patrimonio nepalese. I primi danni accertati sono quelli del crollo della Torre Dharahara che era stata definita patrimonio mondiale dall’Unesco. I cui 62 piani sono crollati completamente con le 200 percone che si trovavano all’interno. per ora ne sono state estratte 180, tutte morte.

Su Youtube stanno circolando più di un video che mostrano le drammatiche sequenze dei momenti immediatamente successivi al terremoto.

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